Un camionista di Concordia Sagittaria, al volante di un autocarro con il cassone scoperto, martedì scorso ha tamponato un’auto ferma al semaforo pedonale di via Calvecchia, nei pressi della caserma dei Vigili del Fuoco, per far attraversare un pedone che aveva attivato l’attraversamento automatico. Poi, con un comportamento inspiegabile, invece di fermarsi a constatare il danno per due volte ulteriori ha ingranato la prima marcia tamponando a ripetizione la stessa auto che lo precedeva procurando altri danneggiamenti.
L’automobilista tamponato sotto choc è sceso dall’auto per chiedere il motivo di una simile condotta alla guida e farsi rilasciare i dati per la constatazione amichevole.
È bastato che il malcapitato si distraesse un attimo per estrarre i documenti dal cruscotto che il camionista ha rimesso in moto per mettersi in fuga svoltando repentinamente nel parcheggio del supermercato Cadoro dove ha eseguito una inversione per dirigersi a tutta velocità verso la zona di San Pio X.
Reduce da un vero e proprio tamponamento seriale, il cui responsabile si era tra l’altro appena dileguato, l’automobilista ha avvisato dell’accaduto il figlio al telefonino che in quel momento era in giro per San Donà con la sua auto nuova.
Grazie alle indicazioni precise del genitore il figlio è riuscito in pochi minuti a rintracciare il camionista a bordo del mezzo che aveva appena parcheggiato nei pressi di un negozio di alimentari proprio nella zona di San Pio X.
Una volta individuato si è accostato con l’auto al camion posteggiato abbassando il finestrino per invitarlo a tornare sul luogo dell’incidente a fare la constatazione amichevole. Vistosi scoperto il camionista di Concordia Sagittaria per tutta risposta ha tentato nuovamente la fuga centrando l’auto nuova del figlio per uscire dal posteggio lato strada (foto).
Il giovane è riuscito a fermarlo solamente entrando nell’abitacolo del camion ed estraendo le chiavi dall’accensione per poi chiamare sul posto i carabinieri.
“Abbiamo aperto entrambi i sinistri documentando alla compagnia i fatti come sono avvenuti” commenta il consulente Andrea Celio, titolare dello studio Target Risarcimenti a cui si sono rivolti padre e figlio per la tutela stragiudiziale “il conducente che ha provocato i sinistri a catena risponderà del reato penale di guida in stato di ebbrezza con l’aggravante della patente che gli era già stata ritirata e sospesa”.
“Ci siamo già attivati per garantire un’auto sostitutiva nel periodo di riparazioni dei mezzi dal carrozziere alla famiglia che ha subito ben quattro tamponamenti in meno di un’ora”.