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Perché il suocero ha sparato alla nuora? La tragedia di Spresiano

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Un giorno di festa trasformato in tragedia. Un omicidio e un suicidio e il pianto disperato di una ragazzina.
È lei a trovare il corpo della madre, nel cortile adiacente alla porta di casa, è lei a sentire prima uno poi un altro sparo poco distante, proveniente da un capanno attrezzi vicino all’abitazione.
È lei che abbraccia chinata a terra il corpo ormai senza vita della madre, è lei che urla e invoca aiuto, è lei che sta vivendo il giorno più brutto della sua vita.
A terra, accanto alla madre, rovesciata a terra, la biancheria pulita che doveva essere messa ad asciugare al sole.
Saranno i vicini ad accorrere per primi, a confortarla, per quel che han potuto, e chiamare il 118 e i carabinieri che sono arrivati immediatamente in quelle strade di Spresiano, dove si è consumato il crimine.
E dentro il vicino capanno è stato trovato il corpo senza vita del nonno, L.B. di 81 anni, che si è suicidato con lo stesso fucile usato per sparare alla donna, B.M di 50 anni.

Chi conosceva la famiglia ricostruisce i fatti che anche in questo caso, sono incredibilmente uguali ai commenti che seguono le tragedie che nessuno poteva prevedere né immaginare. Lui era un brav’uomo, un onesto lavoratore, un pensionato con la passione della caccia.
La ragazza sentirà dire e ripetere che la sua era una famiglia tranquilla, affiatata.
Sì, qualcosa era trapelato sul disaccordo tra sua madre e il suocero, non c’era grande sintonia, qualche piccolo diverbio, a causa, sembra, dell’abbaiare del loro cane che lo infastidiva. E pare sia stato l’ennesimo litigio sul cane a provocare ieri, nel tardo pomeriggio, nell’uomo l’impulso di uccidere la nuora che difendeva Leone, il suo cane.
È verosimile? Forse fra l’anziano e la nuora c’erano delle incomprensioni, forse quel fucile tra le mani ha fatto di lui un assassino e poi un suicida. Forse, se non ci fosse stata quell’arma tra lui e la nuora, sarebbe stata una semplice litigata.
I carabinieri ora stanno indagando.
La ragazza, dentro la tragedia della morte della mamma e del nonno, dentro l’assurdo di una sciagura resa possibile dall’uso sconsiderato di un’arma da fuoco abituata a sparare durante la caccia, la ragazza, suo padre, il fratello e la famiglia, avranno la pena di consumarsi nel ricercare le ragioni e l’assurdità del dramma.
Eppure poche ore prima avevano trascorso una lieta giornata, avevano pranzato tutti insieme, a casa di una famiglia vicina e nulla poteva far presagire quel che sarebbe successo nel tempo che il padre non c’era, in qui minuti, quando aveva accompagnato la suocera a casa.

Nella storia a ritroso del nonno i carabinieri hanno individuato ambiti di lavoro e attività legate ai cavalli a Lovadina e gestione di maneggi e centri equestri.
La madre della ragazza lavorava per un’agenzia di pulizie.
Ora i vicini si raccontano l’un l’altro, a bassa voce, i piccoli aneddoti quotidiani che li hanno legati a quella famiglia, che assicurano, era stimata, si volevano bene.
Gli amici continuano a fissare la casa, i fatti successi sembrano un brutto sogno accompagnato dal sottofondo del suono delle sirene delle ambulanze, che sono arrivate immediatamente sul posto, purtroppo attuando il solo intervento di costatazione dei due decessi.
Di questo e di tanto ancora sentirà parlare la ragazza nei difficili giorni a venire. Sentirà ripetere che il nonno aveva la passione per la caccia, era un cacciatore e aveva il fucile. Cercherà di spostare sull’arma il suo dolore e il suo risentimento: se il fucile fosse rimasto chiuso con il lucchetto dentro il suo armadietto, la tragedia si poteva evitare.

Andreina Corso

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  1. Si parla tanto di ambiente, green economy, tutela e rispetto dell’ecosistema. Sarebbe ora di inziare una politica che incida anche sulla produzione di armi. La corsa agli armamenti devastano l’ambiente (test nucleari – esercitazioni navali e aeree) e soprattutto l’uomo allo stesso modo. La caccia e le guerre vanno sconfitte perchè sono un flagello umano come e peggio del Sars-CoV-19. E’ togliendo le armi che respireremo la PAX et LGBT.

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