Dopo due giorni dalla morte per suicidio dell’imprenditore padovano Egidio Maschio, si scava nella situazione lavorativa e familiare per cercare di trovare le cause del suo terribile gesto.
Dagli inizi di giugno a quanto sembra, il ‘patron’ aveva formalmente ‘perso’ la guida dell’azienda e sentendosi pressato dalle banche avrebbe dovuto lasciare le deleghe dell’azienda al nuovo amministratore delegato Massimo Bordi.
Il 4 giugno aveva comunicato ufficialmente a fornitori, clienti e dirigenti, del cambio di testimone e da quel momento non ha più avuto potere di firma. Oltre a Bordi, era stato nominato anche Paolo Bettin in qualità di Chief Financial Officer (CFO). La drastica scelta probabilmente ha influito sul morale di Maschio, ma non sarebbe quella l’unica motivazione.
Due-tre mesi fa, quando la situazione debiti pare cominciasse ad essere pesante, l’imprenditore avrebbe ricevuto un’importante offerta di acquisto da parte di un grosso gruppo cinese. Una somma importante, che avrebbe rappresentato per la Maschio una via d’uscita immediata per i suoi problemi, ma è stato proprio lui a rifiutare, per non vedere scivolar via la propria azienda.
A quel punto gli istituti bancari, avrebbero deciso di chiedere alla famiglia di fare un passo indietro. Una richiesta che avrebbe trovato consenso nel terzo socio del gruppo Maschio Gasparo, la Friulia, la finanziaria della Regione Friuli Venezia Giulia.
La prossima settimana il consiglio di amministrazione proporrà la nomina a presidente di Mirco, il secondogenito di Maschio, finora consigliere delegato con la responsabilità della Romania, poi arriverà un altro manager, che sarà messo a capo degli stabilimenti.
Redazione
27/06/2015
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