IL PRIMO GIORNALE ONLINE DI VENEZIA | ANNO XVIII

lunedì 29 Aprile 2024
18.3 C
Venezia

data pubblicazione:

ultimo aggiornamento:

LEGGI ANCHE:

HOME PAGEmondoSpari alla Sinagoga durante lo Shabbat: 7 morti
Questa notizia si trova quimondoSpari alla Sinagoga durante lo Shabbat: 7 morti

Spari alla Sinagoga durante lo Shabbat: 7 morti

pubblicità

All’improvviso una sparatoria. Colpi d’arma da fuoco nel quartiere di Neve Yaakov a Gerusalemme.
Negli istanti febbrili in cui la gente fugge cominciano a circolare le prime informazioni: ci sono dei morti per una sparatoria vicino ad una sinagoga. L’assalitore – riportano fonti di sicurezza – “è stato ucciso”.

L’autore dell’attentato a Gerusalemme è un palestinese della parte est della città. Lo ha detto il capo della polizia di Gerusalemme secondo cui l’uomo ha sparato improvvisamente davanti alla Sinagoga e poi è scappato a bordo di una vettura verso una zona vicina a prevalenza araba della città. Raggiunto dagli agenti – secondo la stessa fonte – ha sparato ai poliziotti prima di essere colpito a sua volta. La polizia ha confermato che le vittime israeliane sono almeno 7.

Il palestinese ha aperto il fuoco in un momento molto significativo, in pieno shabbat. Lo ha fatto sulla gente davanti ad una sinagoga nel rione di Neve Yaacov a prevalenza ortodossa, lasciando a terra almeno 7 morti e una decina di feriti. Poi – secondo il capo della polizia di Gerusalemme – è fuggito con l’auto usata per l’attentato verso il vicino quartiere arabo di Beit Hanina. Inseguito e raggiunto dagli agenti ha provato a sparare ancora ma è stato ucciso dalla reazione armata dei poliziotti.

L’omicida è stato identificato in un palestinese di A-Tur, nella parte est della città: Alkam Khairi (21 anni), senza nessun precedente di affiliazione politica.

Hamas e la Jihad islamica hanno parlato di “un’ operazione eroica” e di una “vendetta per i morti di Jenin”, all’indomani del blitz antiterrorismo israeliano in cui sono rimasti uccisi 9 palestinesi. E subito dopo l’attacco a Neve Yaacov si sono avute manifestazioni di gioia in diverse città palestinesi: cortei di persone in festa sono stati segnalati a Jenin, Nablus e Ramallah.

Scene di euforia si sono avute anche a Gaza City e a Rafah, nel sud della Striscia.

L’attentato a Neve Yacoov – condannato dagli Usa che l’hanno definito ‘orribile’ e dall’Italia con il ministro Tajani che ha parlato di “atto di terrore orrendo” – è arrivato all’indomani di una notte ad alta tensione dopo i fatti di Jenin con razzi lanciati da Gaza nel sud di Israele e attacchi in risposta dell’aviazione israeliana.

La Jihad islamica ha rivendicato il lancio dei 7 razzi partiti dall’enclave palestinese verso le zone ebraiche a ridosso della Striscia, dove erano appena risuonate le sirene di allarme mandando i residenti dei rifugi. La maggior parte dei razzi sono stati intercettati dal sistema di difesa antimissili Iron Dome e gli altri sono caduti in zone aperte.

In risposta, l’aviazione israeliana ha colpito, a più riprese, obiettivi di Hamas (considerata responsabile di tutto quello che origina da Gaza) nella Striscia. Tra questi, una “importante” base nel nord e una struttura sotterranea per la costruzione dei razzi nel campo profughi di Maghazi, nella parte centrale di Gaza. Il portavoce della Jihad Tarek a-Salmi da parte sua ha spiegato che si è trattato di un “avvertimento” destinato ad Israele per chiarire che le fazioni armate di Gaza seguono da vicino gli sviluppi in Cisgiordania e a Gerusalemme.

LEGGI TUTTO >>

RIPRODUZIONE VIETATA. SONO VIETATI ANCHE LA RIPRODUZIONE PARZIALE DI TITOLI, TESTI E FOTO ATTRAVERSO SISTEMI AUTOMATICI (CD AGGREGATORI) SU ALTRI SITI

Notizia interessante? Scrivi cosa ne pensi...

Scrivi qui la tua opinione
Il tuo nome o uno pseudonimo

notizie che hanno interessato i lettori

spot_img