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Spara alla prof mentre il compagno riprende con il cellulare: incredibile a Rovigo

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Spara alla prof mentre il compagno riprende con il cellulare. Il fatto incredibile è avvenuto in una classe di Rovigo dove, con una pistola ad aria compressa, uno studente ha sparato due colpi all’indirizzo di una professoressa che stava spiegando. La docente è stata colpita dai proiettili di gomma rigida alla testa ed al volto.

La sua incredulità e la sua smorfia di dolore, mentre molti alunni ridevano, sono ripresi nel video che il “complice” dello studente che ha sparato, ha ripreso con il cellulare e poi diffuso.
Il fatto, avvenuto la settimana scorsa nella classe di Rovigo, ma emerso solo oggi, è impresso nelle immagini e mostra l’insegnante che improvvisamente si alza in piedi toccandosi la testa: «Chi è stato? Mi ha fatto male…» mentre la classe scoppia a ridere.

I social, la smania di video per i “mi piace”, la popolarità via Whatsapp, stanno rompendo gli argini del consentito sconfinando nel delinquenziale vero e proprio. Come lo studente che ha accoltellato un suo compagno a Napoli, o l’istituto evacuato a Foggia perché qualcuno ha spruzzato uno spray urticante, o peggio tossico, causando problemi e malori a diversi studenti. O come l’assurdo tiro al bersaglio di oggi ai danni della professoressa della scuola di Rovigo colpita da pallini ad aria compressa.

Lo hanno vissuto come un gioco, diranno poi i diretti interessati, ma gli studenti di una classe prima dell’Istituto “Viola Marchesini” di Rovigo hanno rischiato di ferire in modo grave la loro professoressa, sparandole contro, nel bel mezzo di una lezione, due colpi con una pistola ad aria compressa, colpendola in pieno.

L’episodio è ora dominio dei giornali locali. La professoressa è stata colpita due volte, prima alla testa e poi a un occhio.

La dirigente dell’istituto, Isabella Sgarbi, oltre ai necessari provvedimenti disciplinari verso i ragazzi, ha avvertito la Polizia e convocato i genitori, cercando di avviare un percorso di rieducazione e non soltanto di punizione.

“Come docenti – ha commentato – più che allarmati siamo affranti dal punto di vista educativo, perché i ragazzi non hanno percepito il disvalore del loro gesto, hanno reagito come fosse un gioco. Si è trattato di allievi di una prima classe, quindi giovani, che si sono anche autodenunciati del fatto. Non provengono da famiglie con disagio, sono ragazzi normali. Solo hanno preso la cosa come un gioco. Ma hanno irriso un pubblico ufficiale, non hanno capito la scala dei valori”, ha sottolineato.

Diversi genitori, però, contestano l’esigenza di “comprendere” e “spiegare” il gesto, interpretandola come primo segno di leggerezza per situazioni che vengono troppo spesso sottovalutate.

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La discussione è aperta: una persona ha già commentato

  1. Bocciatura , sospensione fino a fine anno (altro che 5 giorni ) e affido a lavori socialmente utili, pagamento dei danni da parte dei genitori….
    Queste azioni devono essere punite in maniera che i ragazzi capiscano che atti come questi portano a conseguenze….non un buffetto o una “reprimenda” che gli va dentro per un orecchio e fuori dall’ altro …..non hanno fatto una ragazzata!!!
    Se ai miei tempi avessi fatto una cosa del genere i miei genitori mi avrebbero cambiato i connotati ….. Non c’è più il rispetto per gli insegnanti ne da parte degli alunni ne da parte dei genitori….

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