Lo sciopero all’aeroporto Marco Polo di Tessera sta dilagando. L’accordo che lunedì sera alle 21, all’apparenza aveva visto le aziende dei trasportatori di bagagli dell’aeroporto Marco Polo, sindacati ed autorità aeroportuali, trovare una soluzione comune, è sfociato invece in un nulla di fatto. Così ieri mattina 500 lavoratori hanno continuato ad incrociare le braccia ad oltranza e la situazione ritardi per partenze ed arrivi non ha fatto che aumentare i disagi.
Una quarantina i voli dirottati nelle stazioni aeroportuali di Bologna, Verona, Treviso, Linate e Malpensa, una trentina quelli cancellati e ritardi di due – tre ore.
Lo sciopero al Marco Polo si è poi addirittura allargato, coinvolgendo anche hostess di terra (addette al check-in), uomini per il carico-scarico dei bagagli, gli addetti al trasporto dei passeggeri fino all’aereo e coloro che si occupano del rifornimento carburante per i velivoli.
Nel frattempo in Prefettura si confrontavano i sindacati (Cgil, Cisl, Uil Ugl e Rdb), il direttore Enac Valerio Bonato, l’ amministratore delegato di Save Paoli Simioni e le imprese di handling (Aviapartner, Ata e Gh). L’incontro si è però concluso senza nessun accordo, quindi l’astensione dal lavoro va avanti, almeno fino a quando non arriverà il decreto d’obbligo, firmato dal prefetto Domenico Cuttaia, atteso per stamane.
Lo sciopero è diventato un calvario vero e proprio per i passeggeri. Molti dei viaggiatori in partenza con Easyjet hanno deciso di partire senza bagagli, altri invece hanno dovuto aspettare tre ore per recuperare le proprie valige. I passeggeri in partenza proprio con questa compagnia e diretti a Parigi, hanno addirittura dovuto attendere 18 ore.
Assohandling ha presentato una denuncia alla commissione di garanzia, proprio per i disagi apportati ai viaggiatori, ma i sindacati affermano di aver avvisato tutti che la situazione era esplosiva.
Il mancato accordo intanto, ha peggiorato la situazione per Ata e le altre aziende. Con Air France-Klm, che affiderà il servizio di trasporto bagagli a Gh, per Ata diventeranno dieci le compagnie (su 18), ad affidarsi ad un altro handler, e a farne le spese saranno i lavoratori (100 messi in esubero, 40 invece assorbiti da Gh).
Gh però, chiede anche di cambiare il contratto tenendo a casa nei mesi invernali i trenta dipendenti part-time, facendoli lavorare solo in alta stagione.
I sindacati italiani sostengo però che questa richiesta sia contraria alla clausola sociale del nuovo contratto (i dipendenti passano alla nuova impresa alle stesse condizioni), mentre Gh sostiene che non ci sia violazione.
Ecco perché in Prefettura si è discusso fino a tarda notte.
Ai lavoratori quindi non resta che affidarsi alla stessa società di gestione dell’aeroporto veneziano, la Save.
Alice Bianco
[27/11/2013]
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