Un’altra “impresa” da parte di giovanissimi che fa pensare alle difficoltà di adattamento dell’ultima generazione di adolescenti. Gli inquirenti non parlano di baby-gang ma il gesto era talmente brutale da sconfinare nei comportamenti antisociali di minori.
Il reato commesso è: vilipendio di tombe e danneggiamento aggravato.
Indagati sono quattro ragazzi, alcuni giovanissimi, sospettati di essere gli autori del raid contro il cimitero di Sant’Antonino all’Arcella, quartiere di Padova, la notte di venerdì santo.
Tre di loro sono minorenni, per cui la competenza è del tribunale dei minori, il quarto è maggiorenne (l’unico).
I quattro sono tutti ragazzi italiani che gravitano nel quartiere.
L’ipotesi è che il gruppetto
abbia messo a soqquadro il cimitero per vendicarsi del parroco che negli ultimi mesi ha chiuso il campo da calcio per via del lockdown.
Il quartetto ha anche danneggiato gli spogliatoi vicini.
A breve si conosceranno le misure della squadra mobile nei confronti dei quattro.
Il raid vandalico era stato scoperto sabato, vigilia di Pasqua.
Nella notte sono stati buttati a terra fiori, rotto lapidi e vetri delle tombe di famiglia.
La polizia era stata chiamata da un uomo che era andato al camposanto per trovare un parente.
Sul fatto avevano preso posizione tante autorità, tra cui il presidente Zaia.
“Una società costretta a sorvegliare i propri cimiteri deve interrogarsi sul suo futuro. Non è accettabile che un luogo che è chiamato camposanto venga violato e vandalizzato”.
“Ancora più orrore – ha aggiunto Zaia – suscita se questo avviene proprio nel Venerdì santo, violando insieme alle tombe uno dei giorni più cari alla pietà popolare e la vigilia della festa più importante della Cristianità”.
» ti potrebbe interessare anche: “Venezia, al Cimitero con il cane o a fare lo spuntino“