Sara Buratin, 40 anni, è l’ennesima vittima di un amore malato. A Padova l’ennesimo drammatico versamento in termini di sangue in nome di rapporti che si evolvono in separazioni senza essere accettati. La vicenda deve essere ancora confermata ufficialmente ma tutti gli indizi e le indiscrezioni confermano il nuovo femminicidio.
La donna è stata raggiunta da numerosi fendenti nel giardino della casa della madre, in viale Italia, a Bovolenta, nel padovano. I Carabinieri sono sulle tracce del marito della vittima, un 39enne, che al momento risulta irreperibile. A scoprire il corpo della donna straziata dai colpi è stata la madre della vittima, che è stata colta da un malore.
Sara Buratin è stata trovata senza vita nel cortile della villetta, colpita con numerose coltellate nella parte superiore del corpo, oggi, martedì 27 febbraio.
“Un altro femminicidio che ci travolge in un’ondata di violenza contro le donne che continua ad ucciderci. Dobbiamo reagire subito, dobbiamo garantire capendo subito come la rete antiviolenza debba attrezzarsi immediatamente per prevenire e impedire altre morti di donne. Abbiamo leggi e dispositivi normativi, ma manca ancora tanto: informare le donne in maniera massiccia sugli strumenti e il supporto che offrono gratuitamente i Centri antiviolenza; serve una formazione sistemica e strutturale di tutti coloro i quali sono chiamati ad intervenire. Servono confronti interdisciplinari, perché la rete funzioni senza ostacoli, e soprattutto serve trattare questo fenomeno come prioritario nelle agende politiche delle istituzioni del nostro Paese”. Sono le parole di Elisa Ercoli, presidente di Differenza Donna che dal luglio 2020 gestisce il 1522, il numero nazionale antiviolenza e antistalking di pubblica utilità, attivato nel 2006 dal Dipartimento per le Pari Opportunità, dopo l’ennesimo femmicidio avvenuto a Padova.