BIASINI PAOLO questo è un Pittore che vede e sente Venezia come un’entità sovrannaturale ed è così che si impone di declinarla. Le liriche visioni di campi e canali, di palazzi e fughe di case appaiono come corroborate da una luce metafisica che svaporizza ogni solida entità per consegnare il veduto alla categoria del sogno.
CARRARO ANTONELLA come sempre la valente pittrice veneta si consegna all’immaginazione del fruitore e lo fa offrendo pacate visioni astratte in cui il segno ed il colore si coniugano per dare vita a suggestioni psichiche cariche di ricordi ancestrali che la nostra mente ospita gelosamente. La grafia circola liberamente accarezzata da intime cromie.
CEOLDO FLORINDO la dolce plasticità figurativa si esprime compiutamente in una fusioneformale densa di pathos. Il sintetico profilo delle figure si fa intensità poetica che nulla risente della mancanza di orpelli distintivi, anzi ne valorizza il dettato formale donando all’opera una sua libertà visionaria che la rende ricca di spiritualità.
DALMONTE DANILA si affida ad un espressionismo incandescente nel segno e puro nella
spalmatura cromatica. Il ritratto convince per la ferma determinazione di esplorare l’intimo del soggetto ripreso, mentre il grande abbraccio dona brividi emozionali per l’intensità descrittiva. Una sintesi formale appare nell’opera astratta che libera stati d’animo.
DA RE PATRIZIA lo scandire dei tempi pittorici di questa valente Artista fa si che nelle sue opere si colga un afflato sempre in bilico tra informale e purezza astratta. Si conferma, tuttavia, la sua capacità di vestire il racconto con simbolismi formali colmi di un pathos che diviene poetica narrazione, momenti di estasi che accarezzano l’animo.
DELLA RICCA MARIO (1946/1997) di questo interessante pittore, troppo presto scomparso, possiamo qui ammirare una intensa declinazione di una via di N.York. Una capacità di sintesi in grado di suggestionare il fruitore con una pittura post cubista dalla quale l’Autore ha saputo depurare ogni orpello stilistico per raggiungere il cuore del contesto.
DRI ANNAMARIA è la donna il soggetto principe nella pittura dell’Artista veneziana. Ella sa cogliere del mondo femminino ogni baluginio esistenziale colto nei momenti più diversificati della vita quotidiana. Incontriamo le mondine cinesi e la ragazza intenta a passeggiare nella natura. Sempre il tratto appare ingentilito e corroborato da ideali cromatismi.
ELKORASHY ENAS siamo al cospetto di opere che si presentano come lo studio anatomico di un corpo femminile. Infatti oltre alla grande tela che mostra il soggetto nella sua interezza, appaiono accanto tre tele verticali in cui si delineano dettagli dello stesso. Ci si chiede, oltre alla bella declinazione pittorica, quale sia il mistero di tale rappresentazione.
GAVARDINA GIANFRANCO il pittore veneziano si affida alla consolidata tradizione paesaggistica veneta. Lo fa con puntuali declinazioni ove il segno si scioglie nell’armonia di una cromatica mai invadente figlia dell’incontaminata bellezza della natura ritratta, ove la luce tutto accarezza donando pacatamente il ritmo delle stagioni descritte.
GHEZZI UMBERTO ALFREDO “gioca” con la declinazione post cubista con lo scopo di catturare le emozioni di una realtà non più sostenibile. Lo spazio della tela ospita un turbinio di geometriche composizioni che sembrano danzare al suono di lontane musiche etniche che l’Autore ben conosce. La gioia di vivere incarnata nel solco di segni e colori.
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