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Rivolta immigrati, i sindacati di Polizia: chiudere il centro di Cona

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Rivolta immigrati, i sindacati di Polizia: chiudere il centro di Cona

L’ex base di Conetta è oramai stracolma di profughi, provenienti da diversi paesi dell’Africa.

Non è una novità che all’interno vi siano state delle problematiche di convivenza tra ospiti di diverse nazionalità, ma una cosa è certa, e lo diciamo senza dubbio di smentita, per noi la base deve essere chiusa nel più breve tempo possibile.

E’ assurdo e pericoloso, poter pensare che in caso di bisogno (risse, proteste, ecc) ad intervenire inizialmente siano solamente due operatori della volante proveniente da Chioggia e altri due colleghi della radiomobile dei carabinieri.

La scelta di raggruppare un così alto numero di profughi in una sola struttura, peraltro presente in una frazione che conta nemmeno 200 anime, la giudichiamo fallimentare e pericolosa, in primis, per gli operatori della cooperativa che opera all’interno, poi per le forze dell’ordine che sono chiamate ad intervenire in caso di bisogno e come ultimo anche per gli stessi ospiti che al loro interno vivono anche momenti di agitazione causati da profughi non molto rispettosi delle regole e della civile convivenza.

Ieri solo grazie alla professionalità dei colleghi chiamati ad intervenire presso l’ex base di Conetta, e coordinati dal Dirigente del Commissariato di Chioggia dott. Demurtas Antonio, si è scongiurato il peggio, in particolare al fotografo del Corriere del Veneto.

Abbiamo apprezzato anche l’intervento del Vice Prefetto, che è intervenuto anch’esso per incontrare una delegazione di profughi e capire i reali motivi della protesta.

Al di là di tutto questo, chiediamo a gran voce che la base debba essere chiusa al più presto o quantomeno ridimensionata immediatamente nei numeri, perché la consideriamo una vera e propria “polveriera”.

Oltre a questo, sia immediatamente ripristinata la vigilanza continuativa h24 dei colleghi del reparto mobile di Padova e dei carabinieri, che per due mesi da luglio a settembre del 2015, si alternavano nella vigilanza.

In quel periodo però, c’erano solo 100 profughi ora ce ne sono 600.

Basta ipocrisia, i problemi all’interno della base ci sono quindi si prendano le dovute precauzioni, a cominciare dal negare l’asilo politico ai profughi che ieri sono stati protagonisti di questa protesta e che hanno ostacolato le forze dell’ordine e hanno bloccato l’ingresso al personale della cooperativa.

Possiamo comprendere le motivazioni della protesta, ma se questi sono realmente scappati dalla guerra, dovrebbero considerarsi fortunati, almeno qui non rischiano la vita e per questo dovrebbero solo ringraziare l’Italia e gli italiani a cominciare dal rispettare le regole e le leggi italiane.

Non vogliamo creare allarmismi ma non possiamo tacere di fronte a questa ennesima situazione di pericolo.

Mauro Armelao
Vice Segretario Nazionale
UGL Veneto Polizia di Stato

13/05/2016 | (Photo d’archive) | [cod micona]

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