Quando in vacanza si porta il bagaglio dell’ignoranza.
Le pietre di Venezia raccontano della loro storia. Come cita nel suo libro Alberto Toso Fei, ci sono ben 5000 incisioni di carattere pittorico o a graffio, sparse tra Venezia ed isole della laguna. Si trovano in calli, campi, muri, e come testimoniano, anche sulle colonne delle Procuratie in Piazza San Marco.
Parliamo di una Piazza con più di mille anni di storia.
Un tempo ci si esprimeva “scrivendo” sulla pietra. Avvenimenti, fatti, e pensieri, che, ai giorni nostri, hanno trasmesso vere e proprie emozioni e testimonianze.
Ieri passando per il “Salotto più bello del mondo” mi sono soffermata proprio davanti alle colonne proprio sotto alla Torre dei Mori. Il sudiciume in cui versavano era raccapricciante.
Gelati appiccicati sopra, angoli delle colonne ad uso posacenere, dardi luminosi incastrati, bottiglie in plastica depositate tra colonna e colonna, sporco ovunque, e chi ne ha più ne metta.
Ho provato tanta amarezza, delusione, rabbia.
Questa città è unica nella sua bellezza e storia, e proprio per la sua morfologia, richiede “rispetto”.
Chiedo da veneziana, che Piazza San Marco sia decorosa e non in stato di totale abbandono come oggi presenta.
Serve una gestione diversa, più severa per restituire dignità a questa città.
Non voglio fare di tutto il turismo un fascio, ma la maggior parte di esso, ignora ciò che ha davanti, la storia.
Altro impatto visivo negativo, sono i negozi di paccottiglia in Piazza che spuntano come funghi. Le calli adiacenti cominciando dalle Mercerie, fanno a pugni con i negozi di un certo tono. Negozi di mascherine ad 1 euro che ricoprono vetrine intere e cianfrusaglie li trovo totalmente fuori luogo e indecorosi.
Dovrebbe esserci un divieto, dalle Mercerie a San Marco stop negozi paccottiglia.
Al rientro dalla passeggiata, mi sono imbattuta in alcuni gruppi di giovani brilli, sicuramente festeggiavano addii ai celibati o tesi di lauree, che urlavano e bestemmiavano a voce altissima tra i passanti.
Questo perché Venezia ha dato un’immagine errata di sé.
Spesso ho sentito la frase “Andemo a Venessia a far casin” e non sono turisti. Ormai sembra che Venezia sia un luogo di sfogo, tanto a Venezia si può far tutto. La città senza regole.
Prima di partire, chiedo al turista di informarsi sulla storia di Venezia, di visitarla con consapevolezza.
Dentro a quei bagagli inseriteci rispetto e amore. Perché io a casa vostra, mai oserei insudiciare la vostra storia.
Cristina
(lettera firmata)
Non solo interessante, utile e necessaria. Ma qualche autorità se ne farà carico?????Per mettere dei limiti a questo scempio. Rose Hallford
Ritornata a Venezia dopo venti anni sono rimasta scioccata a constatare il degrado di questa citta unica al mondo . Il menefreghismo della maggiore parte dei turisti e dei” Politici “che dopo tanto anni non sono riusciti a risolvere questa triste situazione .
La sporcizia ,I negozi di paccottiglia ad ogni angolo della citta , I vaporetti dove sono stipati oltre al limite.
di turisti dove I residenti non riescono a salire….dire che e una vergogna e’ il minimo . Ci sarebbe da scrivere pagine su pagine riguardo questa triste e vergognosa situazione .:sono stata in molti paesi sia in Europa che fuori anche in paesi considerati del ” terzo mondo “dove la pulizia ,l’educazione e l’amore per il luogo in cui vivono hanno molto da insegnare a noi …
Sono decenni che va avanti così, nessuno ha posto rimedio nonostante i proclami che si rincorrono a ogni elezione ….
Centinaia di anni percostruirla, pochi decenni per demolirla.