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Rinascimento a tavola, quando la storia e l’arte insegnano a mangiare

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copertina rinascimento a tavola donzelli editore

Se siete stanchi dei soliti libri di cucina tratti dai numerosi programmi tv e siete invece appassionati di arte e storia, Donzelli Editore propone un insolito ricettario: Rinascimento a tavola, di Pierluigi Ridolfi (pp. 258, €38,00).

Una moderna riflessione sul Cinquecento, l’epoca in cui visse l’autore del Galateo overo de’ costumi, Giovanni della Casa, con particolari e dettagli difficilmente trovabili nei libri scolastici; una divertente ed istruttiva opera saggio da sfogliare e consultare e perché no, per provare a replicare anche qualche ricetta!

Come spiega l’autore, durante il Rinascimento, la gastronomia e il preparare deliziosi manicaretti, era considerata arte pura, riservata ovviamente ai più ricchi: l’epoca delle signorie (quelle dei Gonzaga o degli Este) e dei papi, vide il banchetto (e il lavoro preparatorio) come una vera e propria “messa in scena”, per lo “spettacolo della grande cucina”.

Ecco quindi, che Ridolfi riesce, grazie anche ai numerosi aneddoti, ad intrattenere il lettore. Fra un antipasto ed un primo piatto storico ricco di dati e genealogie, si può gustare anche la portata di mezzo, gli Approfondimenti, dove si entra nel merito della cucina (con diverse schede tecniche), per poi concludere con un delizioso dessert di documenti storici e scritti dell’epoca, che può essere fonte d’ispirazione per nuove ricette.

Sfogliando le pagine del saggio inoltre, si familiarizza con nomi prestigiosi di grandi cuochi e non solo, quali: Cristoforo di Messisbugo, Giovan Battista Rossetti, Vincenzo Cervio e Bartolomeo Scappi. Delle vere e proprie stelle dell’arte culinaria, che facilmente possono essere paragonati a Michelangelo, Leonardo ed altri artisti rinascimentali.

A corredare il volume e per sottolineare lo stretto rapporto fra l’arte e la cucina, si possono trovare nel libro anche delle preziose tavole provenienti da alcuni testi cinquecenteschi degli autori citati ed illustrazioni (affreschi e dipinti), tutte testimonianze del fasto e delle feste di corte del XVI secolo.

Il saggio scritto sapientemente dall’ingegnere, in prima persona un appassionato cultore della cucina italiana e della sua storia, nonché presidente dell’Associazione Amici dell’Accademia dei Lincei, è senza dubbio particolare, che fa rivivere, inoltrandosi proprio in quel periodo storico, la quotidianità e non solo. Un’ottima occasione anche per concludere in bellezza quest’anno italiano dedicato, grazie all’Expo, proprio al cibo e agli usi e costumi.

Alice Bianco

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