Oramai si sa, le rampe salvano in parte la difficoltà di attraversare i ponti per le persone con problemi di mobilità. E quelle comode strutture il legno sono l’unica salvezza al problema. Ecco che ritorna alla nostra memoria questa incredibile città e la sua magnificenza, ma anche i suoi ostacoli, la difficile accessibilità, problemi in discussione da oltre trent’anni, che hanno usufruito sempre di soluzioni parziali e in fondo insoddisfacenti.
Lo dicono l’interpellanza comunale da parte del capogruppo Pd Andrea Ferrazzi e l’interrogazione di Elena La Rocca del Movimento a cinque stelle, che sentono la necessità e l’urgenza del permanere delle rampe di legno che permettono anche alle persone disabili di attraversare i ponti e di sentirsi parte di una città accessibile (per non parlare di chi non riesce a uscire di casa perché non ce la fa a salire e scendere le scale).
La Soprintendenza chiede di togliere le 14 rampe della Venice Marathon, che oggi facilitano il cammino delle persone in difficoltà, la Conad di Cannaregio si è resa disponibile ad una collaborazione fattiva e ora la città richiama l’impegno dell’Assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto, affinché, coadiuvata da altri assessorati riesca a svolgere una politica di “riduzione del danno”.
Dalla Riva degli Schiavoni, al Ponte delle Guglie, dalle zone più evidenti a quelle più nascoste, una legge dello Stato affida all’amministrazione la responsabilità per la loro fruizione ed accesso per tutti i cittadini.
Elena La Rocca ha chiesto lumi sui mancati finanziamenti in materia di barriere architettoniche, che negli ultimi due anni sono stati azzerati. Sarebbe interessante conoscerne il perché.
Andreina Corso | 28/04/2016 | (Photo: La Voce di Venezia) | (cod ramara)