Il treno parte alle 9.40, loro sono già in coda dalle 9.15 alla biglietteria di Conegliano. Non vedono l’ora di arrivare a Venezia, potrebbero saltare la coda perché sono ragazzi con la sindrome di Down, ma non lo fanno, attendono con pazienza il loro turno.
Quando finalmente arriva, però, si vedono rimbalzare indietro dal bigliettaio che gli addita come “troppo lenti”. Le persone che li accompagnano provano a spiegare che i ragazzi sono in grado di dare nome e cognome, mostrare la Carta Blu che serve per fare i biglietti, e pagare, ma niente il bigliettaio non ne vuole sapere.
I sette ragazzi dell’Associazione Italiana Persone Down (Aipd)-Sezione della Marca Trevigiana Onlus, si spostano e perdono il treno, prendendo poi quello successivo delle 11. Arrivati a Mestre, però, la situazione si ripete. Il personale della biglietteria si rifiuterà di emettere i biglietti singoli «Questi ragazzi non sono in grado di imparare, se fate voi per loro fate un favore alla comunità».
Alla fine i ragazzi sono riusciti ad arrivare a Venezia e a passare due giorni sereni e divertenti, ma l’associazione ha presentato un reclamo formale nel sito di Trenitalia. «Le persone con disabilità intellettiva – spiega Giuseppe Capitano, presidente Aipd Marca Trevigiana – hanno il diritto di utilizzare i mezzi pubblici, di muoversi in autonomia e di fare acquisti, senza che un operatore di Trenitalia si prenda la libertà di proibirglielo. Ci aspettiamo le scuse dagli interessati».
20/05/2015
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