Durante l’incontro da Rsu e i sindacati dei chimici di Cgil, Cisl e Uil, la direzione della raffineria Eni ha affermato che da aprile si produrrà combustile volto di più alla salvaguardia ambientale.
Ad essere raffinati non saranno i combustibili tradizionali derivati dal petrolio, ma da oli vegetali che permetteranno la produzione di biodiesel per autotrazione.
L’Eni si impegna così a produrre carburanti più “verdi” che permetteranno non solo di rifornire il mercato privato e civile, ma anche di rifornire il settore militare, in particolar modo della Marina.
Il nuovo carburante che prenderà vita in primavera sarà ricavato dall’olio di palma, che verrà acquistato solo da società che rilasciano la certificazione ambientale prevista dalle normative europee.
Inizialmente Eni produrrà 300mila tonnellate di prodotto annualmente, arrivando fino a 500mila tonnellate nel 2015, quando l’olio bio si potrà, si spera, estrarre anche dalle microalghe o dagli scarti alimentari.
Sara Prian
[04/02/2014]
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