A Venezia lo sciopero scorre, proprio come l’acqua del Canal Grande con pochissimi mezzi in movimento, placido e senza segnalazioni di problemi alle forze dell’ordine.
Persiste il fermo delle barche e dei taxi che protestano contro le limitazioni in Canal Grande introdotte dall’amministrazione comunale per ridurre il traffico acqueo.
Le forze dell’ordine erano state preallertate dalla Prefettura per prevenire eventuali situazioni critiche, dato che erano annunciati presidi ai canali d’accesso alla città, ma finora non è stata segnalata nessuna irregolarità.
Ma pur essendo presto per riscontrare disagi e problemi alla citta’ e ai residenti (lo sciopero è al secondo giorno oggi) le rivendicazioni delle categorie non si fermano. Padroncini di barche per trasporto merci e motoscafisti spiegano ancora i motivi dello sciopero. Le categorie non sono contrarie a tutti i 26 punti, ma solo ad alcuni provvedimenti e altro non chiedono che di essere ascoltati in merito.
“Dal 28 agosto i due incontri avuti con l’assessore alla mobilità Ugo Bergamo e il sindaco Giorgio Orsoni – spiega il segretario della Lega delle cooperative Nicola Comunello – non sono stati per nulla produttivi e i 26 punti sono rimasti uguali senza tener conto di nessuna delle nostre osservazioni. Non ci è piaciuto essere definiti ‘corporativi’ dal sindaco. Siamo lavoratori e speravamo di avere la giusta attenzione”.
“Un incontro – aggiunge il segretario della Confartigianato Gianni De Checchi – è tale se c’è un dialogo, ma finora ci sono stati solo monologhi da parte di Bergamo”.
Giorgia Pradolin
[14/11/2013]
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