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Plateatici liberi a Venezia, ma mia madre non riesce più a passare. Lettere

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Gran parte della città comprende e approva la delibera comunale che recita ”I pubblici esercizi possono occupare suolo pubblico anche in deroga alle limitazioni poste dalle norme vigenti, con il massimo della semplificazione amministrativa possibile, fino al 31 Luglio”.
Ma la mia mamma, come tanti altri veneziani, anziana invalida al 100% costretta ad uscire accompagnata e con deambulatore, non riesce a passare per il ponte delle guglie, dalla fondamenta di Cannaregio al rio Terà san Leonardo.

E’ tutto occupato da banchi, tavolini e sedie, sgabelli, residenti e turisti in transito o sosta.
Spero che dopo il 31 luglio non diventi un diritto acquisito.
Altrimenti è una nuova ingiustizia da risolvere.
Grazie
AZ

(foto da archivio)

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11 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Quello dei plateatici è solo uno degli infiniti problemi di questa città. Dove abito io, vicino al “famoso ” bacareto da Lele, fino al ponte in legno che conduce ai frari vicino alla pasticceria da Tonolo, oramai è impossibile camminare. Per non parlare del fatto che, intervallati ai tavoli dei “definiti ristoranti ” ci sono solo ed esclusivamente posti orripilanti di merce della più sordida qualità gestiti da bangladesh A parte una farmacia e una piccola caroleria centinaia di metri di fondamenta sono occupati da tavoli, da qualche intromettitore e da tonnellate di pattume che invadono la strada. I tavoli dei “definiti ristoranti ” si mescolano con questi orripilanti negozi di immondizia

  2. Sono nata a Venezia e abito a Mestre. Amo la mia città di nascita e trovo vergognoso come è mercificata : è un bene da tutelare. Il turismo è una risorsa che va gestita con accortezza, nel pieno rispetto di tutti gli abitanti.
    Anche a Mestre, nelle zone pedonali i bar hanno occupato spazi troppo estesi a danno della circolazione pedonale.
    Se non interviene il sindaco dovrebbe intervenire il prefetto per motivi di sicurezza.

  3. Eh, signora Patrizia, lei parla bene!A Venezia sono anni che segnalo abusi sugli spazi di plateatico, praticamente invano: dopo poco tutto torna come prima: nessuno li tocca! Si impossessano di intere calli e fondamente!Tenga però presente che di sera i plateatici mai pare si possano estendere proprio da regolamento.
    Peccato che non è mai segnato sul pavimento il limite concesso…!

  4. sono pienamente d’accordo. È stato permesso il platealico selvaggio per cui in certe callette si arriva a sfiorare le persone sedute al tavolo
    Oltretutto dov’è l’ufficio d’igiene? Oltre allo sporco normale, facciamo finta di non ricordarci che nelle ns strade circolano numerosi cani e gatti ai quali non si può certo impedire di fare i propri bisogni?

  5. Concordo pienamente con le osservazioni precedenti. D’altro canto continua la politica di questa maggioranza consiliare cioè favorire l’esodo dei cittadini verso la terraferma per lasciare totalmente lil centro storico in mano alle multinazionali,alla ristorazione selvaggia,in definitiva alla monocultura del turismo.ribelliamoci

  6. Ha perfettamente ragione. Peraltro a mio avviso il ponte delle Guglie è stato strutturato male con la rampa disabili. Spesso nel lato vs S. Leonardo si crea un ingorgo a causa della transenna che forse sarebbe stato meglio mettere sull’altro lato.

  7. Gent.le Signor AZ, sono arciconvinta che è già un diritto acquisito, già prima della pandemia i plateatici alla sera diventavano selvaggi, mi chiedo se ciò non è stato pensato anche per non dover mandare controlli a verbalizzare multe alle categorie “protette” di “lavoratori” Non solo la sua mamma non riesce a passare in un tragitto di città che è già tra i più larghi, a Venezia ormai non si passa più da nessuna parte, spero che ci sovvenzionino guanti e calzini a ventosa per camminare come l’uomo ragno attraverso i muri. La cosa è veramente preoccupante. Vedasi il centro città con calle e callette, è impressionante come si possa permettere ciò. Calle della Bissa, Ruga Giuffa, tra gli angoli non proprio profumati di ogni pezzo di Venezia, tra piccioni e cocai o la signora che sbatte di sopra, trovo la cosa disgustosa. Questo non è un aiuto alla ripresa dei ristoratori è un ABUSO DI SUOLO PUBBLICO LEGALIZZATO da parte dell’amministrazione comunale, suolo pubblico che deve servire al transito. PENSIAMO AL 118 CHE DEVE ANDARE A SOCCORRERE UNA PERSONA IN CASA E SI TROVA DAVANTI IL PLATEATICO? Che si fà? AI VIGILI DEL FUOCO CHE DEVONO ARRIVARE TEMPESTIVI. Esiste qualcuno di buon senso dentro al CONSIGLIO COMUNALE VENEZIANO che riflessa su questa vergogna che mette a repentaglio la SICUREZZA PUBBLICA DELLA POPOLAZIONE! VERAMENTE, qui non si scherza e non si deve sottovalutare, già abbiamo i rii in secca che non vengono dragati e sono un vero pericolo per i mezzi di soccorso. La Fenice non ha insegnato nulla. E’ un altro modo per invitare i veneziani ad andarsene. Ogni giorno un segnale diverso, dall’aumento trimestrale estivo del garage S. Marco, ai plateatici, a mille altre cose, che solo menti strateghe possono inventarsi, ce ne dobbiamo andare. Poi se parliamo di decoro, non lo vedo proprio un decoro. Cordiali saluti.

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