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Pescatori puliscono il mare dalla plastica: è “Fishing for Future”

Oggi a Cavallino Treporti l'evento di pulizia organizzato da Legambiente e VeGal per il progetto Fishing For Future e sensibilizzare sulla dispersione di rifiuti in mare.

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Pescatori puliscono il mare dalla plastica. Oggi a Cavallino Treporti si è svolto l’evento di pulizia organizzato da Legambiente e VeGal per il progetto Fishing For Future e sensibilizzare ed intervenire sulla dispersione di rifiuti in mare.
“Fishing for Future” significa volontariato ambientale, attività di citizen science, di pulizia, sensibilizzazione di imprese e operatori professionali della pesca per la protezione e il ripristino della biodiversità marina, il monitoraggio e la raccolta di rifiuti nell’Alto Adriatico per sperimentare soluzioni e metodi virtuosi di fishing for litter, vale a dire poter “pescare rifiuti”. Problema, quello dei rifiuti in mare che poi finiscono accidentalmente nelle reti, che i pescatori vivono costantemente, ma che grazie al fishing for litter potrebbero finalmente essere portati a terra senza conseguenze quali multe o costi aggiuntivi, contribuendo al loro corretto smaltimento.
Questa pratica è ancora vietata e i pescatori sono purtroppo costretti a ributtare in mare i rifiuti pescati ed è sempre più urgente l’approvazione di una legge che consenta finalmente questa pratica. Questi gli obiettivi prioritari del progetto Fishing For Future promosso da VeGAL/FLAG veneziano nell’ambito del programma operativa FEAMP Regionale.

“Il marine litter – ha dichiarato Piero Decandia, direttore regionale di Legambiente – è una grave e complessa emergenza globale. Il problema va assolutamente affrontato su più fronti, coinvolgendo cittadini, governi, imprese. Con questa iniziativa, che ci vede impegnati insieme a VeGal, vogliamo contribuire alla messa a sistema di un prezioso lavoro di rete territoriale tra Legambiente, cittadini, pescatori, imprese ed Istituzioni locali per stimolare la conclusione dell’iter legislativo della legge Salvamare, che consentirebbe ai pescatori di riportare a terra i rifiuti pescati accidentalmente ma che è ancora inspiegabilmente ferma al Senato, in Commissione ambiente. Questo sottrae tempo prezioso al recupero dei rifiuti affondati, con danni alla biodiversità e all’economia della pesca”.
Un problema gravissimo quello dei rifiuti in mare: ogni anno 8 milioni di tonnellate di rifiuti finiscono nei mari e negli oceani del mondo e di questi, almeno il 70% affonda. Il fishing for litter come attività parallela a quella della pesca è la principale attività che consentirebbe di rimuovere questi rifiuti. “Le aziende ittiche e i pescatori sono le prime sentinelle e custodi del mare – commenta Antonio Gottardo, presidente del FLAG Veneziano – perché dal mare ricevono la fonte del reddito per le loro famiglie. Il pescatore sarà sempre di più inserito all’interno della blu economy, anche attraverso i servizi ecosistemici. Progetti come questo, che puntano alla sostenibilità ambientale ma anche a quella economica e sociale, sono un segnale importante”.

Per combattere l’emergenza globale dei rifiuti in mare, ricorda Legambiente, occorrono leggi e indirizzi dei Governi, la riconversione industriale verso l’economia circolare, ma anche l’impegno di cittadini e consumatori nel prevenire la produzione di rifiuti.
Nasce anche da questa esigenza l’evento di sensibilizzazione di questa mattina a Cavallino Treporti che ha coinvolto la Capitaneria di Porto, le cooperative Faro e Pescatori Cavallino, la Società Remiera Cavallino e Diving Nord Adriatico durante le attività di monitoraggio in mare e in laguna, e squadre di volontari in azione lungo le sponde della foce del fiume Sile con interventi di rimozione dei rifiuti. Un’iniziativa che vuole accendere i riflettori sul flusso dei rifiuti provenienti dall’entroterra e che poi arrivano in mare, prevalentemente attraverso i fiumi.

In attesa dei risultati della campagna di monitoraggio 2021 “beach litter” realizzata da Legambiente in aprile e maggio lungo le coste italiane, il monitoraggio dei rifiuti raccolti oggi dal progetto Fishing For Future ha confermato il trend non incoraggiante negli ultimi anni: si incontra un rifiuto a ogni passo. In Veneto sono state monitorate tre tratti di spiaggia e l’80% dei rifiuti rinvenuti è in plastica, il 10% in vetro/ceramica, il 3% metallo, 2% carta/cartone, 2% gomma, 1% legno lavorato.
“Le nostre imprese e i soci pescatori rappresentano un presidio e un valore economico e sociale sul territorio di Cavallino – spiegano Lucio Civiero presidente della Cooperativa Faro e Mirco Berton presidente della Cooperativa pescatori Cavallino – Siamo consapevoli che Raccogliere e pescare in un ambiente pulito e sostenibile è un valore aggiunto per la comunità e per il consumatore. In questo territorio la tutela dell’ambiente per il turismo e la pesca sono fondamentali. Siamo per la lesca sostenibile ma ricordiamoci che accanto ci deve essere anche la sostenibilità economica. Parliamo di posti di lavoro, di redditi, di famiglie. Ambiente e sostenibilità sociale devono andare di pari passo”

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