Per l’arresto Galan, martedì si contano i voti. Martedì infatti la Camera deciderà se dare o meno il via libera all’arresto di Giancarlo Galan, chiesto oramai un mese e mezzo fa dalla procura di Venezia nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti del Mose.
Poco dopo le 17 sapremo se l’ex governatore del Veneto passerà la sua prima notte in carcere.
Galan non sarà presente per l’infortunio che lo blocca nella sua villa di Cinto Euganeo. Caduto, si è fratturato tibia e perone, il che significa anche che difficilmente, in caso di votazione a favore, sarà sistemato in una cella comune.
Per l’arresto Galan però le previsioni dei numeri indicano che la Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera voterà a favore, i voti sarebbero già 13 su 21 voti a favore del sì.
Forza Italia, con Giovanni Chiarielli, ha invocato il riesame di tutto l’incartamento alla luce delle nuove disposizioni contenute nel decreto sulla custodia cautelare (niente carcere preventivo per gli imputati che rischiano una condanna fino a tre anni).
Secondo Forza Italia ci si deve chiedere: se Galan, grazie al decreto, non dovrebbe comunque finire in carcere, che senso ha votare sì all’arresto? Il Pd eccepisce che l’applicazione del decreto è successivo alla richiesta di arresto, e inoltre che la giunta non deve soffermarsi sulla “previsione” di quanti anni rischia Galan ma deve limitarsi a verificare che nessuno metta in piedi inchieste “pilotate” per attaccare componenti della Camera.
L’ultima memoria difensiva presentata ieri in Giunta dall’ex governatore è già nelle mani dei componenti della giunta.
L’ultimo allarme lanciato di Galan verte sulla presunta persecuzione nei suoi confronti, ma il Pd ritiene che non vi sia alcun ‘fumus persecutionis’ e, assieme al M5S, avrebbero già da soli la forza per decidere in senso affermativo.
Redazione
[10/07/2014]
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