A Venezia, nel centro storico, un ritrovamento di un quantitativo così di stupefacente non era mai avvenuto. E anche la modalità dello smercio appare insolita: niente fornitori conosciuti, niente clienti abituali. Secondo gli investigatori il giro messo in piedi dal fruttivendolo di Rialto e dal ristoratore di Murano potrebbe aprire un mondo sconosciuto finora alla Procura, un ambiente fatto da soggetti diversi dei soliti consumatori.
Chi acquistava a Rialto la “roba”? Giovani consumatori occasionali che la sera cercavano lo sballo nei vicini bar di Rialto, oppure personaggi in vista della zona San Polo-San Marco-Cannaregio, magari appartenenti alla cosiddetta ‘Venezia Bene’?
Per questo le indagini della polizia del commissariato San Marco, che in casa del ristoratore a Murano hanno sequestrato carte e agende, potrebbero far tremare qualcuno di noto.
Sintomatico che il canale di distribuzione non seguisse schemi abituali. Da quanto emerso finora, infatti, non vi sarebbero piccoli pusher che si approvvigionavano nel magazzino del fruttivendolo per poi vendere nelle strade.
Quindi, se in dieci giorni di pedinamenti la polizia non ha mai visto il fruttivendolo di Rialto vendere una solo dose, come usciva tutta quella droga dal magazzino?
Redazione
[26/12/2013]
Riproduzione vietata