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Pensioni aumentate il mese prossimo

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Pensioni aumentate il mese prossimo. Si tratta di una lieta sorpresa che attende i pensionati a novembre. Con il maggior deficit 2023 ufficializzato dalla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, il governo intende restituire subito la quota di inflazione che non si è concretizzata a inizio anno. Si tratta di un conguaglio che, in base alle regole normal,i sarebbe dovuto arrivare nel 2024.
Pensioni più pesanti nel mese di novembre grazie a questa quota – una tantum – che corrisponderà a circa 50 euro per le pensioni pari al minimo Inps (525 euro mensili) a poco meno di 200 per chi ha un trattamento pari a quattro volte il minimo (2.102 euro lordi mensili). Al di sopra di questa soglia il conguaglio sarà decurtato proporzionalmente per gli assegni più alti.

Giusto ricordare che un anno fa era stata prevista – per il 2023 – una rivalutazione delle pensioni del 7,3 per cento, integrale come abbiamo visto per i trattamenti medio-bassi e parziale per gli altri. La maggiorazione serviva a compensare la variazione dei prezzi del 2022, la quale però quando l’Istat ha fatto i conteggi finali è risultata più alta e pari all’8,1 per cento. La normativa in vigore prevede che lo 0,8 per cento mancante sia riconosciuto l’anno successivo, con gli arretrati non percepiti e poi mese per mese.

La scelta dell’esecutivo è quindi quella di far scattare prima questo conguaglio. Naturalmente poi su questa base un po’ più consistente sarà applicata la rivalutazione spettante per il 2024, che dovrebbe aggirarsi intorno al 5,6 per cento e richiederà un consistente sforzo finanziario allo Stato dopo quello del 2023. In legge di Bilancio ci dovrebbe poi essere qualcosa in più per le pensioni più basse, non superiori al minimo, che già quest’anno sono state portate al limite dei 600 euro mensili nel caso il beneficiario abbia 75 anni o più. Ma i dettagli di questo ulteriore intervento sono ancora da definire.

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