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Ospedale di Mestre: donna dimessa dal pronto soccorso ma la famiglia non è contenta e fa il finimondo

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Ospedale di Mestre: donna dimessa dal pronto soccorso, evidentemente ritenuta dimettibile dai medici, ma la famiglia si infuria e crea il finimondo. Ad avere la peggio è stato uno dei vigilanti, intervenuto per placare alcuni parenti della paziente dimessa dopo una visita medica.

La signora era stata accompagnata dai suoi congiunti al pronto soccorso per un malore. Dopo le visite, il medico ha rassicurato sulle condizioni della paziente che poteva tornare a casa. A quel punto, inaspettatamente, il marito della paziente che non si riteneva soddisfatto dagli accertamenti, ha reagito in modo violento creando una forte situazione di tensione.

Il fatto è avvenuto sabato, intorno alle 17:30, con una sala d’attesa piuttosto affollata, ma senza problemi particolari. L’uomo responsabile dei tafferugli appariva poco lucido, pronunciava frasi incomprensibili e si dimostrava estremamente aggressivo. A questo punto, uno degli agenti di sorveglianza privata, incaricato di garantire la sicurezza all’interno dell’ospedale, è intervenuto per cercare di placare la situazione. Ma il caos è esploso, coinvolgendo anche altri parenti, tutti appartenenti all’etnia rom.

E’ stata chiamata la polizia, così la situazione non è degenerata ulteriormente. I parenti sono stati allontanati, mentre il protagonista dell’alterco è stato identificato e denunciato alle autorità competenti, mentre si valutavano i danni per la guardia giurata.

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  1. Povera gente di etnia protetta che vivono con stipendi da “arrotino” o qualche mestiere da bassi proventi, ma che forse non compare nella dichiarazione dei redditi. Hanno residenza in alloggi pubblici che non pagano con utenze annesse e neanche passaporti in regola, né carte d’identità, né permessi di soggiorno, buoni pasto gratis per i bambini, assegni sociali e assegni maternità se la dichiarano, per il bene sociale, quest’ultimo salasso lo risparmiamo spesso. In compenso hanno macchinoni portati da Babbo Natale che al Fisco sfugge e divieti di soggiorno in gran parte del territorio ma a casa hanno le tegole che gli cadono in testa. Fa’ niente Capitan Trinchetto, tutto fa brodo. Poi hanno anche la loro bandiera che viene affissa nelle sedi municipali di questo Comune con attenzione del cerimoniale nella loro giornata mondiale. Insomma tanti onori e niente oneri, ma in cambio cosa daranno a questa Italia? In questo Paese se vuoi essere considerato questo è il modo di vivere. Guai a difenderti se ti entrano in casa di notte o di giorno, vai in galera, devi pure risarcire la famiglia per aver generato un simile individuo. La tua vita, quella della tua famiglia, il difendere la tua casa, in Italia è una colpa e mentre i delinquenti se la spassano gli onesti vanno in croce. Io che avevo un lavoro pubblico che mi spettava di diritto mi è stato tolto da chi ha abusato del suo potere e nessuno mi ha difeso per timore di tanto potere. Le mail che ho spedito in Regione, a Roma, a tutti i Ministeri compreso il Ministero di Giustizia e del Lavoro e alle loro segreterie mi hanno risposto che non è di LORO COMPETENZA. Già, eppure a noi nel 2015 nella Sala degli Specchi ci venne detto: ho 5 stranieri da mettere a posto e voi mi aiuterete. 15 di noi in morte sociale. Vi chiedo cortesemente di non tagliare e di pubblicare integralmente, mi prendo la responsabilità civile e penale. Poi perdonatemi, ma se vedi che un sindacalista di estrema sinistra entra nel Gabinetto del centro destra del governo cittadino e poi Dirigente, beh allora, credo che a tutti verrebbe la bile nera.

  2. Penso sia abbastanza ridicolo che i proprietari del V.V. vogliano passare dalla parte della ragione, forse non hanno ben capito che nessuno ha niente contro chi beve un bicchiere di vino seduto all’aperto in buona compagnia, il problema è che il tutto nelle nostre città, dove ci sono regole e regolamenti per tutto, lo si può fare fino alle ore 23, questo è sancito dalle Leggi dello Stato Italiano valide su tutto il territorio nazionale, isole comprese, dopo le ore 23 diventano schiamazzi notturni, e sono punibili dalla legge. Ora visto che non si vogliono multare i clienti, giusto sarebbe multare i titolari delle attività ma visto che le multe sono inferiori agli incassi, meglio farebbe l’amministrazione comunale a ritirare la licenza dopo 3 violazioni del regolamento, quindi chiusura definitiva del locale, dopo un paio di chiusure definitive vedrete che tutti rispetteranno le regole, certo che se ci sono le associazioni di categoria che li difendono diventa tutto più complicato, la sola ragione di tanto potere è il numero di voti che riescono a muovere per far eleggere il sindaco e gli assessori, purtroppo. Shylock the first

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