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Ore 12, Lido di Venezia. Una voce: l’elicottero cerca due ragazzi dispersi in mare: alla fine tutto bene

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Ore 12, Lido di Venezia, martedì. Improvvisamente dall’aeroporto Nicelli con un rombo si alza in volo l’elicottero dei vigili del fuoco. Il velivolo decolla e subito con una brusca virata si porta immediatamente sopra le spiagge. A bassa quota sorvola il mare muovendosi lentamente, quasi fermo. L’apprensione tra le persone sale: “Ci deve essere qualcuno disperso”, si comincia a mormorare.

Sale la tensione mentre si cercano informazioni: si parla con il vicino di ombrellone, di capanna, si cerca con lo smartphone. Nulla. Eppure l’elicottero c’è, il suo rombo è impossibile da ignorare. A bassa quota segue il mare fermo, quasi piatto,, poi torna nella posizione iniziale e scruta ancora quasi immobile. Chi ha gli zoom più potenti riesce a scorgere due operatori che guardano il mare sottostante dai lati del velivolo.

Improvvisamente una “quasi” notizia: qualcuno scrive in Facebook che si cercano due ragazzi, attualmente dispersi. Si tratta di due turisti, due giovani tedeschi che sarebbero andati a fare il bagno senza più fare ritorno, e le loro poche cose, soprattutto uno zaino, giacevano immobili ed inquietanti sul bagnasciuga. “Non si sa altro…”, conclude il post.

La “sparizione” era effettivamente avvenuta al Blue Moon e già da un po’ di tempo la voce correva nelle spiagge vicine. Si cercava, in realtà, un giovane, soprattutto dopo aver rinvenuto all’interno dello zaino, controllato dopo scattato l’allarme, il portafoglio, i documenti. Tutto, persino le ciabatte da spiaggia ordinatamente poste in fianco, insomma, faceva pensare ad una disgrazia.

Fortunatamente si scoprirà dopo poco che la ricostruzione, pur lecita per logica, era molto lontana dalla realtà. Il turista “smemorato” era comodamente seduto su un treno diretto in Germania.
Il ragazzo, alla fine, è stato rintracciato proprio grazie ai documenti: si trattava di un giovane austriaco, iscritto allo Iuav.
Contattato telefonicamente ha ammesso di aver dimenticato in spiaggia le sue cose dopo l’ultimo tuffo, prima di partire.  E dalle spiagge, appreso che tutti stavano bene, sono uscite espressioni liberatorie colorite e dialettali.

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