Il video è breve, poco più di un minuto per mostrare al mondo il nuovo orrore.
Nel video, gli estremisti dell’Isis minacciano il Giappone, e lo fanno in modo diretto, chiamando in causa il suo premier Shinzo Abe, poi la conferma: il giornalista 47enne Kenji Goto è stato decapitato.
Nel video si vede il boia avvicinare il coltello alla gola della vittima e la videocamera inquadra il braccio che inizia a tagliare.
Per il Giappone una forma di riguardo: nel filmato non vengono mostrati gli attimi in cui la testa viene tagliata, cosa mai avvenuta nei video dei curdi o degli arabi decapitati. La scena finale è però la solita per tutti: la testa mozzata del giornalista è appoggiata sulla schiena. Le mani ancora legate con manette di metallo ai polsi.
La decapitazione segue quella di una decina di giorni fa, quando l’Isis aveva sgozzato l’altro ostaggio giapponese, il 24enne Haruna Yukawa, che secondo le ricostruzioni fatte dai media di Tokyo lo stesso Goto aveva cercato personalmente di salvare.
«Abe a causa dalla vostra insulsa decisione di partecipare a una guerra che non potete vincere noi non solo faremo scempio di Kenji ma attaccheremo ogni giapponese che troveremo. L’incubo per il Giappone comincia ora» la minaccia del terrorista al premier giapponese.
Il giornalista 47enne giapponese Kenji Goto è stato decapitato, a nulla sono serviti gli appelli della moglie, i suoi messaggi supplicanti pietà in nome delle loro due bambine, la più piccola di sole tre settimane e mezzo, l’altra di due anni.
Mario Nascimbeni
[01/02/2015]
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