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Affitta casa a un veneziano: restituita dopo un anno devastata

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Cumuli di immondizia, sanitari incrostati, mozziconi dappertutto: quello che appare come un bivacco di senzatetto è in realtà un appartamento a Castello, nel pieno centro di Venezia, dopo un solo anno di locazione.
A documentarlo è un lettore, co-titolare di una società di affittanze, che si è da poco imbattuto in uno “spettacolo” che mai avrebbe pensato di vedere. “Ci saranno almeno 15 mila euro di danni – spiega sconsolato – una cifra che dopo due anni di pandemia equivale ad un salasso”. Ma il fatto più incredibile è che a causarli è stata un’unica persona, un giovane veneziano, in appena 12 mesi di affitto.
“Tutto iniziò a marzo del 2020 – spiega – quando, in assenza dei turisti, abbiamo diversificato il nostro pubblico affittando a lavoratori, studenti, persone divorziate”. Ed è qui che il locatore incontra il futuro inquilino: “si è presentato con la madre – racconta – una veneziana-bene che cercava un alloggio per il figlio durante il restauro di casa. Stipulammo un contratto di quattro mesi, con la signora che si offrì come garante”. E andò tutto bene: i pagamenti furono puntuali e l’appartamento venne riconsegnato in buone condizioni.

“A febbraio del 2021 il ragazzo tornò – prosegue – spiegandomi di aver nuovamente bisogno dell’immobile. Non ci trovammo nulla di male e ci accordammo per un contratto di un anno, senza anticipi e con una caparra pari a una sola mensilità”.
Ma nonostante la puntualità dei bonifici, con l’avvicinarsi della scadenza ogni certezza iniziò a vacillare. “Lo chiamai per la restituzione delle chiavi ma non rispose. Così andai a bussargli ma lui non aprì, sostenendo di stare male. Cominciai a insospettirmi: cercai il suo nome in rete e mi imbattei in alcuni fatti di cronaca che lo vedevano protagonista”.
L’ultimo giorno il locatore tornò e, non trovando nessuno, aprì con la propria copia delle chiavi. “Ero preparato al peggio ma non immaginavo niente di simile – confessa – sono stato accolto da un odore irrespirabile, sebbene avessi chiesto all’inquilino di non fumare in casa. Sui mobili e sui pavimenti erano sparsi mozziconi misti a immondizia, resti di cibo e flaconi di medicinali, con tracce di feci, vomito e urina. E pensare che fino a pochi giorni fa una persona ci dormiva, ci mangiava, ci viveva”.

Casa devastata dall'affittuario a Venezia, la camera
Casa devastata dall’affittuario a Venezia, la camera

Un discorso a parte merita il bagno, con i sanitari incrostati, un tappeto di capelli e una pentola lasciata sul bidet. “Quando le donne delle pulizie sono entrate si sono messe a piangere – prosegue il locatore – al punto che ho promesso loro qualunque cifra ritenessero adeguata. Ma non basterà, i danni sono ingenti: ci sono da sostituire il divano e il pavimento, senza parlare del mobilio e delle pareti. Non mi ha nemmeno restituito le chiavi, costringendomi a cambiare la serratura del portone fornendo le copie a tutti i condomini”.

E l’inquilino? “Sia lui che la madre si sono resi irreperibili. Così sono risalito al padre, che nominalmente effettuava i bonifici: mi ha spiegato di essere divorziato e, di conseguenza, estraneo alle dinamiche famigliari. L’ho rintracciato sul posto di lavoro ma lui purtroppo ‘non aveva tempo’ e mi ha chiesto di fornirgli le foto. Ma mentre aspettiamo ci rimettiamo: ogni giorno in cui l’immobile non è affittato equivale a un altro danno per la società”.

Casa devastata dall'affittuario a Venezia, la cucina
Casa devastata dall’affittuario a Venezia, la cucina

Il locatore si è anche rivolto alle forze dell’ordine ma non c’era molto da fare: “Allora un cittadino cosa deve fare? Appellarsi alla buona fede degli affittuari? Imbarcarsi in interminabili iter legali? Nei 14 appartamenti di cui disponiamo abbiamo ben due situazioni problematiche: una proporzione davvero preoccupante”.

In una città monopolizzata dagli affitti turistici non sembrano esserci incentivi né garanzie per i proprietari che optano per contratti più lunghi. “Quello che chiedo – conclude il locatore – è che queste persone vengano segnalate. L’amministrazione dovrebbe istituire una ‘lista nera’ degli inquilini affinché ciò che è successo a me non capiti ad altri. Della serie: voglio affittare? Ho il diritto di sapere a chi affido l’immobile. Perché non c’è ‘privacy’ che compensi la perdita di migliaia di euro oltre allo sfregio e all’insulto che, come nel mio caso, ci si trova ad affrontare”.

Casa devastata dall'affittuario a Venezia, il bagno
Casa devastata dall’affittuario a Venezia, il bagno
Casa devastata dall'affittuario a Venezia, il tavolo
Casa devastata dall’affittuario a Venezia, il tavolo

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16 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. E qualcuno quando ho raccontato la dissaventura di una mia parente con affitto a studenti, ha espresso i suoi dubbi sulla serie e gravità dei danni subiti.
    A questo punto ci si può consolare, figuriamoci se al posto di un solo affittuario fossero stati tutti quanti quelli che sono transitati nel nostro appartamento e non sappiamo poi il vero numero.
    Una considerazione: cosa deve fare uno qualsiuasi anche se proprietario di 14 appartamenti, (forse non da solo visto la nominata società), li può affittare altrimeni venderli a qualcuno che li affitterà a sua volta.
    Anche i cosi detti residedenti sembra aver dato una pessima impressione.
    Mi sa tanto che coloro i quali non approvano anzi condannano certi atteggiamenti commerciali, non abbiano la possibilità di fare altrettanto. Contrariamente chi le possibilità economiche le tiene, disapprova perchè gli appartamneti li ha venduti per il 90% a chi poi sfrutterà a sua volta l’occasione.
    Sarebbe il classico cane che si morde la coda.
    Fate così: vendete o date in gestione al comune di Venezia che per salvarsi la faccia deplora gli affitti di mercato e piange perchè gli elettori, o quello che rimane di loro, non trovano affitti calmieati/popolari.
    Esempio già citato: canone di mercato 500 € e anche più, chiesti in generale 400 €, comune propenso gestire immobile pagando 210 €/mese.
    Ma come fanno i conti, o vengono da Marte e la Nasa non ne è al corrente, oppure la Bocconi credono sia uno ei tanti ristoranti aperti a iosa a Venezia
    Ad maiora

  2. Ho visto coi miei occhi turisti arrivare a questi livelli in meno di un mese di locazione. E sempre coi miei occhi residenti prendersi carico di tutte le spese di manutenzione pur di viverci dignitosamente.
    Questo articolo mi sembra un tentativo di giustificare la coda di pagina di certi padroni di casa.. . Questo purtroppo è il rischio del mestiere, trovare inquilini educati o maleducati tra veneziani o foresti che siano…

  3. purtroppo o stipuli polizza assicurativa e fidejussione personale o reale, altrimenti sei preda dei predoni. Ringraziamo Basaglia per avere chiuso i manicomi e le varie leggi di destra e sinistra che hanno deresponsabilizzato i criminali.

  4. Avevo tre appartamenti sempre locati con contratti a residenti a prezzi onesti, mai effettuate le manutenzioni ordinarie,danni ai mobili provocati dagli animali e bambini , mai effettuati i bollini a caldaie,bucato steso sui termosifoni causando muffe e umidità..
    Tra imu, adeguamenti di legge, tasse di registro e sui redditi,era più quello che spendevo che quello che incassavo. Per fortuna almeno pagavano puntualmente la pigione. Quando si sono liberati ho venduto gli appartamenti e che bene che sto!

  5. Al locatore veneziano la mia più viva solidarietà. Purtoppo ho avuto ben due appartamenti devastati con danni superiori al suo, e tre anni di affitti non pagati comprese le spese condominiali: ormai dobbiamo rassegnarci. il reato di vandalismo per le case altrui è stato depenalizzato dalle nostre leggi: viva i furfanti.

  6. Oddio, è evidente che qui ci troviamo davanti ad un caso di disagio psicologico evidente. Ma vi assicuro che a giudicare come lasciano le stanze alcuni turisti “referenziati” costringendo le donne delle pulizie (vere eroine) a subire un lavoro pesantissimo, non mi meraviglio.
    E comunque le fotografie mi hanno molto ricordato le calli la domenica mattina, come stamattina, con cumuli di cartoni di pizze, bottiglie rotte, montagne di bicchieri di plastica e molto altro (che strano modo divertirsi il sabato sera, urlando come Rocky Balboa a vanvera barcollando come in preda ad una labirintite, i vostri uomini e le vostre donne vi devono amare veramente tanto, visto che siete davvero brutti da vedere). Mala tempora currunt, cari miei.

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