Ancora una giornata convulsa a Venezia a causa delle proteste della cittadinanza contro la ventilata smobilitazione e dismissione del “G. B. Giustinan”, ex ospedale ed ora sede del Distretto 1 e sede di vari ambulatori per visite e servizi. Quasi 200 persone si sono radunate davanti a Ca’ Farsetti per protestare durante il consiglio comunale. La protesta ha formato un presidio rumoroso, suonando trombe, fischietti e altri oggetti per attirare l’attenzione. I cartelli esibiti recavano lo slogan “Giù le mani dal Giustinian”, mentre alcuni manifestanti indossavano maschere.
Salvatore Lihard, a capo del “Comitato per la salute pubblica veneziana” ha ribadito il motivo della protesta: “Difendere il Giustinian, il presidio sanitario delle Zattere, a Dorsoduro, così come la sanità pubblica e la città di Venezia, già messa alla prova da una scellerata politica di depauperamento dalla precedente generazione di amministratori”.
Lihard ha dichiarato che continueranno a difendere il G.B. Giustinian e le cure che offre, rappresentando un esempio di democrazia partecipata di cittadini desiderosi di preservare e migliorare il sistema sanitario pubblico.
Nicola Funari, ex amministratore straordinario Ulss ed ex consigliere del Comune di Venezia, ha invece sollecitato la modifica della delibera regionale 136, proponendo che al posto di “Poliambulatorio ospedale Venezia”, venga apposta la dicitura “Distretto ex ospedale Giustinian Venezia”, definizione che aprirebbe la strada a mantenere il Giustinian come Casa di comunità, con numerosi vantaggi economici, finanziari, di gestione e di rapporti con il personale di servizio.
Verso le 17:30, una delegazione di manifestanti si è recata al piano superiore, dove si trova la sede del Consiglio, e la presidente Ermelinda Damiano ha concesso la parola a Lihard. Sono state così ripercorse le tappe dei ridimensionamenti, a partire dalla chiusura dell’ospedale al Lido nel 2003, dalla vendita dello stesso, dagli errori commessi dalla Pubblica Amministrazione e la dispersione di milioni di euro. Così Lihard ha sottolineato come tutto ciò abbia comportato una notevole perdita di residenti.