Un tragico bilancio che con il passare delle ore non fa che salire facendosi sempre più pesante. Al momento le vittime sono diciassette, ma è solo un numero provvisorio. La polizia, che non ha ancora voluto sbilanciarsi sulla matrice degli attacchi, ha comunque confermato che sono episodi collegati tra loro. Si parla di terrorismo internazionale, ma più probabilmente si tratterebbe di un attacco interno, per mano di estremisti locali.
Forse da cercare nella volontà di destabilizzare l'equilibrio politico attuale un simile bagno di sangue, ma siamo ancora nel campo delle ipotesi. Al momento la verità certa è solo unica: la Norvegia è sotto attacco e sono già 90 i morti finora per questo.
Le drammatiche fasi dell'attacco hanno inizio ieri, venerdì, alle ore 15,26. L'orologio si fermerà bloccandosi al momento di una fortissima esplosione che colpisce il cuore di Oslo. La deflagrazione avviene sulla Akergataa, una strada del centro che porta anche, ironia della sorte, al Nobel Peace Center.
L'esplosione letteralmente distrugge gli edifici che si affacciano sulla strada. Vetri saltati, crolli, schegge impazzite che schizzano come proiettili. Subito si parla solo di due morti, ma, come si vedrà , la cosa è ben più seria.
Dopo solo un paio d'ore, poco lontano dall'Akergataa già devastata, scoppia un nuovo inferno. Un uomo travestito da poliziotto entra nel raduno dei giovani laburisti che si sta tenendo per il meeting annuale.
Il finto poliziotto è in divisa, e proprio questo nessuno si stupisce di lui o sul perchè sia armato. Improvvisamente, come detto, l'inferno. L'uomo in divisa senza motivo apre il fuoco con il mitragliatore sparando all'impazzata.
Panico e fuga disperata via da quei colpi esplosi in maniera ripetuta e disordinata. All'inizio, anche qui, la previsione fin troppo ottimistica parla di quattro vittime. Poi la verità : distese per terra, esanimi, 27 persone.
[23 luglio 2011]
paolo p.