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“Non c’è proprio nessuna ragione per fare festa”. Lettere

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Non c’è proprio nessuna ragione per fare festa. Non c’è in un momento storico come questo.
Ma a dire il vero non c’è nessuna ragione a prescindere: perché i 130 mila turisti di ieri sono troppi per una città di 50 mila abitanti, la cui fragilità è proporzionale alla sua bellezza, e non può essere paragonata alle altre mete del turismo di massa.

Se qualcuno pensa che oggi gli abitanti di Venezia siano più ricchi grazie ai 130 mila turisti di ieri non sa quel che dice. Perché a fronte di pochi, e non sempre veneziani, proprietari di bar, ristoranti e hotel, che hanno ricevuto introiti da pochi di quei 130 mila, la maggioranza degli abitanti vive d’altro e della presenza di tanti turisti si accorge dalla tassa sui rifiuti (che in parte dipende dalla quantità di rifiuti raccolta), dalla scomparsa dei negozi destinati ai residenti e sostituiti da esercizi commerciali ( anche questi raramente di proprietà di residenti)destinati ai turisti, e, soprattutto, dall’impossibilità di vivere serenamente la propria quotidianità.
A chi piacerebbe vedere a casa propria una simile invasione?

Gli ingressi andrebbero contingentati, ma non dall’anno prossimo, da molto tempo fa.
E non scandalizzi l’idea del ticket da pagare: quando siamo all’estero paghiamo senza fiatare per vedere cose che non hanno un millesimo della bellezza del nostro patrimonio artistico. Durante una vacanza in Norvegia ho pagato 12 euro per visitare un museo di ” design industriale” , che esponeva, fra l’altro, il tavolino Lack, quello che l’ ikea vende a 7 euro…e c’è chi si scandalizza all’idea di pagare l’ingresso a Venezia??? O che si lamenta per i prezzi del Florian?
C’è una bellissima torrefazione a Cannaregio dove c’è ampia scelta di caffè a 1,10 la tazzina.
Ognuno scelga secondo le proprie possibilità e i propri interessi, ma rispetti il luogo che va a visitare, o se ne stia a casa.
Io non ho pensato che i norvegesi fossero dei ” truffatori” – insulto che ho letto ripetutamente qui a proposito di noi veneziani – per i loro 12 euro di biglietto. Ho pensato che con intelligenza sapevano valorizzare quello che possedevano.
L’intelligenza che è mancata e manca decisamente alla nostra amministrazione.

(lettera firmata)

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11 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Nel 1956 anno in cui sono nato la popolazione residente nel entro storico era di circa 160.000 abitanti. Alcuni anni dopo quando ho iniziato a giocare in strada, perché a Venezia si gioca a in strada, abitavano ancora130.000 abitanti. Era pieno di negozi, fruttivendolo pescivendolo, panifici, ecc ecc. La città era viva e nessuno si lamentava se nugoli di bambini giocava no a calcio o si gettavano nei riii per nuotare…. Si si impara a a nuotare nei canali. Le nostre madri si trovavano alla sera a chiccherare in Calle o in Campo e nessuno si lamentava. Oggi solo lamentele. La domanda è una sola. Chi ha venduto Venezia? Risposta i Veneziani Ora si chiede a gran voce il biglietto ingresso…. PROPRIO COME ALMUSEO..

  2. Venezia è vittima delle scelte fatte nel tempo dai suoi radical-chic.
    Per altezzosità hanno voluto renderla inaccessibile ai “foresti”, anche fossero quelli che abitavano dall’altra parte del ponte.
    Così facendo, giustamente, ogni attività che doveva essere accessibile al pubblico si è spostata in terraferma con un bel parcheggio vicino.
    Senza accorgersi che così facendo rendevano impossibile la vita anche ai suoi cittadini. La flessibilità di prendere la macchina e andare/tornare al lavoro senza essere legati agli orari dei mezzi pubblici a loro è preclusa.
    Credetemi, so di cosa parlo avendo avuto colleghi che abitavano in centro storico, per non parlare di quelli del Lido…

    Sarebbe bastato ampliare i parcheggi al tronchetto ? Non dico fare la sublagunare ma comunque trovare un modo per collegare in maniera rapida il centro storico alla SUA terraferma ?
    Questo è il vero motivo per cui a Venezia sono rimasti solo i turisti e i negozietti di gondole di plastica !

  3. Io invece penso che un ingresso contingentati e il pagamento di un ticket siano un ottimo sistema per regolamentare le presenze in modo compatibile con la vita degli abitanti e disincentivare chi viene a Venezia con lo stesso spirito con cui andrebbe in un centro commerciale. Mi creda, sono la maggioranza! Se lei avesse camminato in questi giorni in città, avrebbe incontrato per lo più giovani alticci e urlanti, persone annoiate con la bibita in mano…
    Dire che molti non si potrebbero permettere i dieci euro del ticket è pura demagogia, così come è demagogico mettere in bocca a chi ha scritto in precedenza che in realtà auspica il covid
    Quello che la lettrice scriveva è semplicemente che Venezia non è mai stata tanto bella quanto ai tempi del covid, quando il turismo di massa si era giocoforza fermato. E non era deserta, a parte il periodo del lockdown: era la cittadina di 50 mila abitanti in cui quasi tutti si conoscono e si salutano, e si chiedono ” come stai?”. Nessuno rimpiange il covid!!! Rimpiangiamo lo stop delle invasioni barbariche. E visto che tocca il delicatissimo argomento della salute, forse non sa che a Venezia ci ammaliamo, andiamo in chemioterapia, ci sottoponiamo a visite, né più né meno che in tutto il mondo…ma noi lo facciamo muovendoci a piedi, e, più raramente, in vaporetto. Sa cosa vuol dire affrontare tutto questo quando mentre cammini sei ostacolato da gruppi di turisti che si fermano in mezzo alla calle per farsi un selfie, o salgono in vaporetto con lo zaino sulle spalle – nonostante i cartelli- e te lo sbattono in faccia?
    Che Venezia sia patrimonio dell’umanità non significa che tutta l’umanità sia libera di imperversare e di scorazzarci senza rispetto: vuol dire che è un sito artistico e culturale prezioso come pochi al mondo, e come tale va rispettato e tutelato

    • Tutto spiegato alla perfezione. Che Venezia sia patrimonio dell umanità non significa che tutta l umanità possa farci cio che in quel momento glinpassa per la testa (pacata) Il ticket? Venisse portato a Eu 50′ sarebbe una gran cosa allonatnerebbe il Turismo INUTILE ‘fatto da Bibitari ‘ avanti tutta chi non vuole pagare il ticket vada altrove fa solo che piacere ‘

  4. Il biglietto di ingresso, che se introdotto finirà per creare altri problemi proprio a noi residenti, non scoraggerà le orde che ogni weekend arrivano in laguna. Consentirà all’amministrazione di avere altri fondi da destinare a eventi discutibili (vedi salone nautico). In compenso quando avrò bisogno di un artigiano che viene da fuori, questo sarà trattato come un turista qualsiasi. E quando un mio parente viene a trovarmi? Un vero schifo il cui prossimo passo sarà imporci di indossare le baute per poter essere quello che tutti pensano che siamo: delle comparse.

  5. I centri commerciali che hanno scalzato ovunque i negozi di vicinato non sono di proprietà dei residenti, ovunque. Così come i bar (cinesi) e gli hotel (catene internazionali). È il liberismo, signora mia. E il ticket per l’ingresso non arricchirà “i residenti”. Le persone possono liberamente circolare, pandemia a parte, e il ticket non avrebbe, come lei dice, fermato le persone che ieri, domenica, a casa dal lavoro o da scuola, volevano legittimamente godersi quel carnevale a cui voi veneziani tenete tanto. Anche per attirare turisti. Anzi, il ticket avrebbe spinto le stesse persone a rinunciare al gelato o al caffè, essendo comuni mortali, spesso con pochi soldi in tasca e la voglia, comunque, di non sentirsi tagliati fuori da qualunque forma di divertimento. Oppure si può sperare che la gente si impoverisca a tal punto da non potersi permettere 10€ di ticket, o augurarsi un’altra pandemia, così i “non veneziani” proprietari di bar, hotel, b&b, negozietti di chincaglierie, potranno smettere di lucrare sui poveracci, e i veneziani potranno vivere come desiderano, in un vuoto museo tutto per sé.

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