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Naufragio di migranti al largo di Crotone: decine di morti

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Il naufragio di un caicco carico di migranti lungo la rotta dalla Turchia alle coste calabresi ha causato la morte di almeno 59 persone, tra cui molti bambini, con un numero di vittime ancora incerto da tanto alto è. Solo 82 persone sono state salvate e 22 sono state trasportate in ospedale.

La tragedia si è verificata al largo della frazione Steccato di Cutro, nel crotonese, dove i soccorritori hanno trovato una scena agghiacciante con cadaveri galleggianti ovunque. Gli unici sopravvissuti si aggiravano spaesati e terrorizzati sulla spiaggia, alla ricerca di familiari o amici scomparsi.

Non si conosce con certezza il numero esatto di persone a bordo del caicco, ma si stima che fossero circa 180. Il barcone è stato individuato la sera precedente da un aereo del servizio Frontex, ma le unità della Guardia di finanza hanno dovuto rientrare a causa delle avverse condizioni del mare.

La tragedia è avvenuta in un tratto di costa isolato, su una spiaggia in cui sabbia e arbusti si contendono lo spazio, rendendo le operazioni di soccorso particolarmente difficili. L’ipotesi più probabile è che il barcone di legno si sia infranto contro uno scoglio sommerso, rimanendo in balia delle onde che hanno spezzato il caicco e fatto riversare in mare il suo carico umano.

E la dimensione della tragedia si percepisce anche tra le condizioni dei superstiti. Il barcone era partito quattro giorni fa da Smirne, in Turchia, ma nessuno oggi riuscirebbe a riconoscere una provenienza. Lo sguardo perso nel vuoto e gli occhi colmi di terrore, così si presentano i superstiti della nuova tragedia della disperazione. Dopo aver affrontato il viaggio maledetto lungo e difficile la loro speranza di costruirsi una vita migliore è stata distrutta quando il barcone su cui si trovavano si è frantumato in mille pezzi.

Sono 81 le persone che si sono salvate, ma i segni dei colpi presi nell’acqua sono ancora visibili sulle loro mani, gambe e schiena. Non parlano, ma si aggirano sulla spiaggia fradici e impauriti. La disperazione è palpabile e qualcuno urla tutta la sua disperazione: “Dove sono i nostri figli? Siamo venuti fino a qui per vederli morire. Non si può resistere ad un dolore così intenso”.

Tra i sopravvissuti ci sono venti minori, portati in ospedale per accertamenti a Crotone. La Croce Rossa e il Comune di Crotone hanno attivato squadre di assistenza psicologica per dare conforto alle persone colpite dalla tragedia. E i racconti dei sopravvissuti, fatti attraverso gli interpreti, sono tutti drammatici e accomunati nella disperazione. Un ragazzo piange la perdita della sorellina che è andata giù nel mare accanto a lui, mentre un bambino impaurito cerca disperatamente sua madre. L’infermiera lo aiuta a trovarla e il bambino viene finalmente ricongiunto alla madre.

Ma non tutti hanno la stessa fortuna. Un neonato tenuto in alto da un padre e dallo zio non è sopravvissuto alla tragedia, così come molte altre persone care ai sopravvissuti. In generale, il dolore e la disperazione sono palpabili nel centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto, dove i sopravvissuti piangono senza parlare, avvolti nelle coperte e con ferite sanguinanti.

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4 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Chi li ha fatti partire con quelle condizioni di tempo li ha praticamente condannati a morte , a questi trafficanti basta avere i soldi e poi se vivi o muori affari tuoi…..
    Guai però ad usare queste persone mandare a morire per rivalersi per cambiare le nuove leggi ….
    Poi una cosa non capisco ….prendere un traghetto dalla Turchia , dalla Grecia , dal Marocco costa 10/100 volte meno di quello che chiedono gli scafisti ed è un viaggio sicuro ……
    Allora perché rischiare la vita aspettando che una ong superfinanziata venga a prenderti ?
    Il mio pensiero va alle vittime ( mi si strazia il cuore veder morire uomini donne e bambini ) …vittime di deportazione destinati a diventare schiavi e le donne fatte prostituire a son di botte …..C’è una nuova tratta degli schiavi …e la chiamano accoglienza ….provengono da paesi dove c’è la guerra ….si ma chi gli dà le armi invece di portare aratri trattori e pompe per l’acqua ? Il mondo è veramente sempre più brutto….

    • Carissimo Shylock II°, da quattro giorni sapevano di quella cariola con più di 200 anime a bordo, ma nessuno è intervenuto, a nessuno interessa questa gente, la barca non era nelle rotte delle ONG che speculano su questi disgraziati, solo ieri mattina alle prime ore del mattino, con il mare forza non lo so, hanno mandato una pattuglia in soccorso, a 150 metri dalla spiaggia la barca si è frantumata sugli scogli, hanno poco da dire ora, queste persone si potevano salvare, la colpa è di tutti, dal primo all’ultimo dei politici che non si schierano per bloccare questo traffico di esseri umani, meno bombe all’Ucraina più soldi per la difesa dei nostri confini terrestri e marittimi. Shylock the first

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