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Musei civici chiusi, l’Anpi: “Inaccettabili argomentazioni “

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Musei chiusi fino ad aprile, anche l’Anpi contesta la scelta.
L’emergenza sanitaria da coronavirus in corso e l’assenza del turismo hanno fatto chiudere i battenti dei musei civici veneziani fino ad aprile per evitare perdite economiche gravose alla fondazione MUVE.
La notizia ha provocato le reazioni dei lavoratori precari e del sindacato, quella dell’Associazione Piazza San Marco e ora anche dell’Anpi che con un comunicato stampa critica le argomentazioni del sindaco di Venezia.
(Riceviamo e pubblichiamo)

Le Sezioni Anpi Sette Martiri di Venezia ed Erminio Ferretto di Mestre disapprovano la chiusura dei Musei civici Veneziani trovando inaccettabili le argomentazioni a sostegno portate dal Sindaco che, nel detenere la delega alla cultura, coglie, di questa, unicamente l’aspetto commerciale e contabile. Laddove dovrebbe essere

la Costituzione Italiana il riferimento per deliberare, si prendono a modello logiche aziendali, trasformando in Azienda non solo la Fondazione MUVE, ma la stessa città, costretta alle logiche di un’impresa commerciale. Ben altre infatti sono le finalità che, elencandole nell’articolo 9, la nostra Carta attribuisce alla cultura: non merce in esposizione da cedere al miglior offerente, ma luogo tramite il quale operatori qualificati promuovono
la formazione del cittadino.
Una fruizione che non può essere negata per la scomparsa di quello che da tempo è l’oggetto di venerazione

in questa logica sovvertita: il turista.
E grave è soprattutto che, di là di ogni giustificazione di bilancio, la Costituzione sulla quale ogni Primo Cittadino giura, venga, in queste forme, disconosciuta.

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La discussione è aperta: una persona ha già commentato

  1. … a me pare che qualcuno si preoccupi dei musei solo perché sono in Piazza San Marco, quindi i visitatori poi possono portare i famosi “schei” agli associati di Piazza San Marco. Non ho mai visto questo signori preoccuparsi non tanto dei musei, quanto dei lavoratori, delle loro tutele, del loro contratto di lavoro, del cambio di appalto, del rischio licenziamento, del fatto che mi pare siano stati pure precettati in occasione di uno sciopero per.. “motivi di ordine pubblico” (???)…
    Quindi mi pare solo un’invasione di campo tutt’altro che disinteressata.
    Io mi preoccuperei invece di verificare le condizioni dei lavoratori di alcuni negozi (magari associati..) in Piazza, del rispetto di orario e contratti, di diritti e premessi, ecc.
    Mi giungono voci di personale vessato e deriso, sotto pressione se non ricatto, specie se straniero…
    Trovo assurdo infine sentire sempre piagnistei di milionari, nonostante ricevano pure soldi di indennizzo dallo Stato coi soldi dei cittadini (o meglio, di quelli che pagano tutte le tasse…), mentre chi attende ancora la cassa integrazione, o chi , come tanti musicisti che non ce l’hanno(ma a loro viene dato poco risalto perché non si presentano a piangere in Piazza col sindaco…), è costretto magari a recarsi al Banco Alimentare…
    A me sembra un’indecenza.! Ci vuole coraggio….
    Prof. Fabio Mozzatto
    “Veneziano D.O.C:”

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