NOTIZIE CALCIO | Mourinho che perde fa notizia. Come sempre quando una partita va male l'allenatore portoghese spiazza le critiche arrivando ed elogiando gli avversari, per finire a mettere sotto accusa la sua squadra, così le domande non ci sono perchè ha già detto tutto lui. Ma questa volta la sconfitta è davvero pesante.
Mourinho è stato strappato all' Inter per essere trapiantato in un Real Madrid che aveva un unico obiettivo: vincere, perchè il Real spesso nella sua storia ha subito quell'involuzione che porta i suoi giocatori, miliardari strapagati tra i migliori al mondo, a sopravvivere pigramente.
Mourinho invece è stato preso proprio per la sua capacità di far tirare fuori il caratteree mettere in campo l'anima. Quello che invece non è successo qualche volta in campionato e di sicuro mercoledì in Champions.
La sconfitta di Dortmund è stata davvero un pugno in faccia, il suo calcio non si è visto, non è nemmeno cominciato. Naturalmente si può perdere, lo ha appena fatto anche il Barcellona. Ma il Barcellona sta chiudendo un'epoca, lo special one chiude qualcosa che non è mai cominciato. Il Dortmund ha sovrastato il Real proprio nel suo campo, con una dedizione sacra alla causa, con dei ragazzi che avevano una fede cieca nel proprio allenatore. È quel rispetto assoluto, quella fiducia dura e tranquilla dei giocatori che Mourinho sentiva abbastanza all' Inter ma non è mai riuscito a sentire al Real. Sotto questo aspetto non è la sua squadra.
Mourinho è un costruttore di leggende. Lo ha fatto al Porto, al Chelsea, alla stessa Inter. Il Real è l'unico vero mito che esiste a prescindere, non ha bisogno di nessuno. Troppe frecce del suo arco diventano spuntate: non può creare tensione attaccando gli arbitri perché lì è il Real da sempre l'emblema del potere. Non può dividere i giocatori per creare energia perché i giocatori lì sono anime solitarie, aziende che producono cercando il loro utile. Per vincere a Madrid non serve un motivatore esasperato, bisogna insegnare calcio. E questa non è la specialità di Mourinho. Lui il calcio lo piega ma non lo inventa.
Roberto Dal Maschio
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[26/04/2013]