L’arrivo di George Clooney non sembra bastare per chi ha fame del glamour al Lido di Venezia, scordando che i protagonisti di un Festival sono i film di qualità .
NOTIZIE VENEZIA | Anche quest'anno la conduzione Alberto Barbera della Mostra del Cinema di Venezia si è dimostrata più attenta al cinema autoriale, alle scelte coraggiose, che non alla presenza di grandi star che possano essere utili per i titoli dei giornali.
Come può, infatti, una Mia Wasikowska (conosciuta al grande pubblico solamente per l' “Alice in Wonderland” di Tim Burton) o un Jesse Eisenberg (il protagonista del recente “Now you see me” e di “The Social Network”) attirare l'attenzione dellepersone non cinefile? Questa è la domanda che si pongono tutti quelli che hanno criticato il direttore della Mostra per aver portato, anche quest'anno, pochi divi da prima pagina.
C'è, ovviamente l'immancabile George Clooney, c'è la diva Scarlett Johansson, c'è Zac Efron e Daniel “Harry Potter” Radcliffe, ma poi? Abituati alla Croisette divistica del Festival di Cannes, ci si dimentica troppo spesso che la Mostra del Cinema di Venezia è nata per mostrare al pubblico i migliori film in circolazione e non mettere in vetrina, per forza di cose, le star più acclamante del momento.
Questo perché non sempre una passerella di divi è sinonimo di cinema di qualità , basta vedere l'ultimo “Movie 43”. E' vero, il nome di Brad Pitt o di Nicole Kidman, attira la gente in sala a dispetto del film stesso, ma qui stiamo parlando di una vetrina cinematografica prima di tutto, dove le pellicole devono essere le uniche protagoniste. Che poi esse abbiano anche grandi attori, ben venga, ma l'importante è che ci siano bravi interpreti che possano emozionare, indipendentemente se essi sono conosciuti al grande pubblico o meno.
La 70esima Mostra del Cinema dimostra ancora una volta di essere dalla parte del cinefilo, di tutte quelle persone che, a dispetto del divismo di turno, passa ore e ore in coda per avere un biglietto (o per entrare se si è accreditato) per vedere un film che attende da tempo o che gli ispira perché la storia ha qualcosa che attrae.
Scorrendo il cartellone si possono notare nomi di grandi registi ed interpreti (Hayao Miyazaki, James Franco, Tom Hardy, Alan Rickman, Judi Dench, Xavier Dolan) che, forse, non avranno un seguito enorme da poter attirare l'attenzione, ma che hanno nella loro carriera film d'autore, emozionanti, che, se ci si toglie il preconcetto del “No star = film brutto”, riusciranno ad entrare nel cuore di moltissimo pubblico.
Non ci saranno le firme dei grandi Steven Spielberg o Ridley Scott, ma questa edizione sa difendersi in nome del cinema di qualità che troverà in Venezia, un po' come per il Sundance di Redford, una vetrina per diventare grande cinema anche per chi i film li vede una volta l'anno.
sara Prian
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[10/08/2013]