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Moglie si gettò sotto al treno per i maltrattamenti: marito residente a Mestre a processo per quel suicidio

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Il 27 giugno 2021, una donna di 42 anni ha tragicamente deciso di porre fine alla sua vita gettandosi davanti a un treno di passaggio alla stazione di Mestre. Ora, suo marito sta affrontando l’accusa più grande: averla portata a quel gesto estremo a causa di abusi e maltrattamenti.
La coppia ha avuto quattro figli insieme ed ora sarà il tribunale a decidere se qualcuno è responsabile per quella morte.

Ieri l’uomo, cittadino moldavo residente a Mestre con la famiglia da molti anni, è stato rinviato a giudizio.
L’accusa contro di lui è per la forma più grave di violenza domestica secondo la legge italiana. L’uomo avrebbe sottoposto la moglie a una vita di abusi infernali, picchiandola quasi quotidianamente con pugni e calci, spesso diretti al suo volto, e portandola a uno stato di profonda depressione che alla fine l’ha portata a togliersi la vita. L’accusa è ulteriormente aggravata dal fatto che la morte della vittima è stata la conseguenza prevedibile delle azioni del marito.

Se condannato, l’uomo potrebbe affrontare una condanna da 12 a 24 anni di carcere. Le indagini sono iniziate dopo il suicidio della donna, quando alcuni parenti hanno detto alla polizia che era depressa a causa delle frequenti percosse del marito. La donna non aveva mai denunciato alcun abuso, e non ci sono referti medici che attestino le percosse che potrebbe aver subito.

Il team difensivo dell’uomo, rappresentato dall’avvocato Leonardo De Luca dello Studio Simonetti, nega le accuse, sostenendo che si tratta solo di dicerie senza alcuna prova diretta. La difesa sostiene che la donna in questione aveva solo detto a sua figlia, che a sua volta ha detto a una zia, di presunti abusi. Secondo la difesa, non vi è alcun legame provato tra di essi (che l’uomo nega) e il suicidio della donna. Aveva anche detto a sua figlia in una videochiamata che si sarebbe tolta la vita prima di lasciare una lettera a casa scusandosi per la sua decisione.

Ora la vicenda sarà ricostruita davanti ad un giudice.

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