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Moggi insulta Moratti dopo Facchetti

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Moggi insulta Moratti. Di nuovo. Se c’è una cosa che devono riconoscere tutti, tifosi, non tifosi, sportivi, non sportivi, è la signorilità e l’educazione di Massimo Moratti. E’ stato quasi naturale per lui dare la mano a Moggi incontrandolo in tribunale. E Moggi cosa fa?
Moggi insulta Moratti dandogli implicitamente del furfante? O del barbone forse? Comunque uno con le “mani sporche”.

Luciano Moggi, imputato per diffamazione aggravata nei confronti di Giacinto Facchetti, ha incontrato Massimo Moratti in aula visto che doveva deporre come testimone.
Prima dell’audizione, civilmente ed educatamente, i due si stringono la mano e fanno due parole. Dopo la testimonianza sulle telefonate di Bergamo ai tempi di calciopoli, i due si salutano e stop, tutto molto civilmente. In serata, la sorpresa.

Luciano Moggi ha risposto ad una tifosa juventina che aveva scritto: «Caro Direttore, era necessario stringere la mano a uno come Moratti!? Io non lo avrei mai fatto per mille motivi!»
Moggi risponde con un tweet: «Mi sono lavato le mani subito».

Un’altra presa di posizione infelice che rivela, se vogliamo, la vera natura di Luciano Moggi.
Moratti si trova a commentare il fatto, visto che glielo riferiscono, anche se all’inizio cerca di restare moderato come nel suo costume: «Ma no, non ha detto quelle cose…». Poi alle conferme e alle insistenze dei cronisti: «Ah, le ha scritte davvero? E allora, se è davvero così, è peggio di ciò che già pensavo di lui».

Luciano Moggi, tanto per fare il quadro, è quello che aveva detto a Cannavaro (giocatore dell’Inter profumatamente stipendiato) “Tu devi dire al brindellone che vuoi andare via… quello lì alto… il brindellone…” per portarlo alla Juventus.
Il “brindellone”, in codice, era Giacinto Facchetti, uno che ha dato lustro alla storia del gioco del calcio in Italia.
Moggi poi, saputo della malattia di Facchetti, dichiarerà: «È banale dire che Facchetti ci mancherà; chiedo scusa se l’ho coinvolto in questa vicenda, non sapevo che la situazione fosse così grave».
Salvo poi tirarlo in ballo ancora per altre mille volte inopportunamente.

Roberto dal Maschio

[04/02/2015]

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