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Migranti, record di sbarchi a Lampedusa: mai così tanti

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Migranti, record di arrivi a Lampedusa (in continuo aggiornamento). Sono già 22 gli sbarchi, a partire dalla mezzanotte, di oggi, sabato 26 agosto, su Lampedusa, con un totale di 870 migranti sbarcati. Con gli ultimi, in ordine di tempo, 8 approdi, sono giunti in 316.
Sei le imbarcazioni soccorse da guardia di finanza, guardia costiera e da una motovedetta Frontex della Romania. A bordo c’erano da un minimo di 5 tunisini a un massimo di 58 nordafricani. Due gli approdi, con 44 e 46 persone originarie di Burkina Faso, Costa d’Avorio, Gambia, Mali, Senegal, Guinea, Camerun e Ciad, direttamente a Cala Croce. La maggior parte dei migranti giunti ha riferito d’essere salpati da Sfax, ma anche da Jerba e Mahdia in Tunisia. Solo uno, fra gli ultimi arrivati, il barchino salpato da Sabratha in Libia.

Ieri erano stati 63 gli sbarchi registrati nell’arco di 24 ore, con un totale di 1.826 persone, a Lampedusa. Un record, per numero di soccorsi e per totale di migranti approdati, mai raggiunto prima sulla più grande delle isole Pelagie dove solo dalla mezzanotte alle 7 del mattino ci sono già stati altri 17 sbarchi con altre 519 persone. All’hotspot di contrada Imbriacola ci sono, adesso, quasi 4 mila ospiti (per l’esattezza 3.983), fra cui 243 minori non accompagnati.
La Prefettura di Agrigento ha già disposto l’imbarco di 740 migranti sul traghetto di linea Galaxy che giungerà in serata a Porto Empedocle.

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  1. Un’emergenza che dura da 40 anni è solo una spudorata presa in giro che dura da troppo tempo, che mai no la se destriga, ti vol te la conta o ti vol che te la diga? Una cosa sono le ideologie che nulla hanno a che fare con la politica, un’altra è una realtà raccontata e da subito per niente credibile. Ma cosa gridate al razzismo se anche tra di noi italiani, c’è sempre stata rivalità e antagonismo a difesa del pane da mettere sotto i denti e del territorio per conservare la propria identità e radici. Nel nostro territorio, muranesi detti magansesi, buranelli – sette fede ed un fedelin, dei giudecchini si diceva che se alla Giudecca piantavi fagioli nascevano ladri. I chioggiotti qui in Laguna si vedono ancora male e nemmeno tra chioggiotti e marinanti (Sottomarina) dal quel che si sapeva è mai corso buon sangue e qui continuano a prenderci per il c… tutti con l’accoglienza, come se antropologi, sociologi, storici, statisti e studiosi vari non conoscessero la natura umana e non avessero loro stessi contribuito al cambiamento epocale in atto. È pur vero che gli italiani sono stati un popolo di migranti, ma è stata un’altra faccenda, abbiamo portato la nostra civiltà nel mondo, non abbiamo sconvolto nulla, ne imposto usi e costumi ne tantomeno una religione che è LEGGE. Questa dell’accoglienza è una fiaba raccontata male e non più credibile a cui anche il Vaticano sta’ dando poca importanza, sottovalutando un cambiamento che non vogliono fermare e di cui non molto tardi ne pagherà le conguenze. Lo ritengo un colpo di Stato. Non è facile far finta di niente quando giri per la strada e il suono della tua lingua, la più dolce e melodiosa, è una minoranza tra le lingue parlate dai nuovi italiani che sembrano più suoni gutturali, quando vai ai mercati di Mestre e Marghera e vedi donne vestite come avevi visto Belfagor nel film, ormai numerose anche tra i turisti e pensi che il mondo sta’ andando in questa direzione, si torna indietro nel tempo. Abbiamo tanto lottato per uguaglianza tra uomo e donna, per i diritti al lavoro calpestati, abbiamo lottato per tutto e abbiamo fallito, una magistrale testa di piovra ci ha fatto fallire. Noi italiani Veri, plagiati, calpestati e sostituiti da un ordine mondiale già studiato più di 100 anni fa’. Io non ci sto’ , non posso ribellarmi, non posso lottare, ma con estremo dolore, non ci sto’. Non è questo il mondo che volevo per i miei nipoti. L’ultimo italiano vero, ci ha lasciato da poco, la nostra storia di italiani si ferma qui, con la generazione che ci ha reso orgogliosi di essere italiani, dopo di loro non avremo più niente da raccontare. L’ ITALIA È FINITA ma non in pace. Grazie a Totò Cutugno per la sua eredità artistica. Un’italiana vera e tale rimango.

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