Nuovo naufragio di migranti in fuga dalla Libia. Un barcone si è rovesciato a 100 miglia a sud di Lampedusa. Le vittime potrebbero essere 700, in quanto un sopravvissuto ha riferito che sul barcone c’erano più di 700 migranti. In 20 sono sopravvissuti al naufragio. La Guardia costiera ha mobilitato decine di mezzi per il siccorso in mare.
Secondo quanto riferisce il ‘Times of Malta’, l’emergenza è scattata a mezzanotte. Le cause del naufragio paiono essere non le cattive condizioni del mare o del vento ma una sbagliata gestione del peso a bordo: i migranti, vedendo una nave mercantile che si stava avvicinando, si sarebbero spostati tutti su un lato dell’imbarcazione, facendo ribaltare il barcone.
Mario Nascimbeni
19/04/2015
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L’immagine di centinaia di persone protese verso una nave, verso una possibile salvezza, l’idea di quell’abbraccio ideale di uomini donne e bambini incontro al miracolo dell’apparizione di una imbarcazione grande e accogliente, toglie il respiro.
Lo immaginiamo il rovescaimento, o forse no, non riusciamo ad immaginarlo. Vediamo con gli occhi una folla asserragliata in una notte di primavera. e poi basta, tutte le speranze e il futuro raccolti dal mare. E tutto tace in un silenzio definitivo.
E noi? Siamo già rassegnati? Certo poco sappiamo delle parole che quelle persone si sono dette, delle frasi che si sono scambiate, dei loro progetti, dei motivi della loro fuga, della disperazione che ha permesso loro di osare e di avere la peggio. E ancor meno sappiamo della loro paura qualora ci riguardasse.
E noi? Noi chi? Quelli che tentano di capire o quelli che condannano anche i morti? Quelli che invocano aiuto o quelli che neppure li vedono, quelli dei governi respingenti per paura di perdere voti, o quelli che vogliono accoglierli perchè si deve?
E i nostri silenzi? Anche questi sono condanne, come l’indifferenza.
Andreina Corso