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Migranti di Lampedusa, la Francia ribadisce: “Non portatene neanche uno da noi”

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Migranti di Lampedusa, la Francia ribadisce: “La Francia non ne prenderà nessuno”. La questione degli arrivi di migranti a Lampedusa continua a suscitare tensioni e divisioni all’interno dell’Unione Europea, mentre la Francia rifiuta l’invito a condividere la responsabilità dell’accoglienza. La dichiarazione è giunta poco dopo la visita della Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e del leader italiano Giorgia Meloni sull’isola a largo della Sicilia.
Il governo francese, guidato dal ministro dell’Interno Gerald Darmanin, ha ribadito la sua posizione contraria all’accoglienza dei migranti. Questa posizione è stata annunciata proprio mentre dalla Germania giungeva un segnale positivo rispetto alla richiesta italiana di istituire una missione navale comune per rafforzare i controlli nel Mediterraneo, un’iniziativa alla quale la Francia sembra essere disposta a partecipare.

Tuttavia, il percorso per raggiungere un accordo all’interno dell’UE rimane estremamente complesso, poiché vi è un conflitto interno tra le istituzioni comunitarie riguardo all’accordo con la Tunisia. Da un lato, il Consiglio dell’UE si è dimostrato insoddisfatto dell’approccio della Commissione Europea, mentre quest’ultima ha ribadito il suo impegno per il Memorandum precedentemente siglato con il presidente tunisino Kais Saied.
Gerald Darmanin ha spiegato il rifiuto della Francia all’accoglienza dichiarando: “Sarebbe un errore di giudizio considerare che i migranti, siccome arrivano in Europa, devono essere subito ripartiti in tutta Europa e in Francia, che fa ampiamente la sua parte.” Queste affermazioni sono state rilasciate prima del suo incontro a Roma con il Ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi, su richiesta del Presidente Emmanuel Macron.

L’Italia sembra guardare a Macron come a un possibile alleato nelle vicende politiche interne della Francia. Il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha commentato: “Fa fede quello che dice Macron e quello che dice il Ministro degli Esteri, mi pare che ci sia voglia di collaborare”, invitando tutti a non affrontare il problema dei migranti con slogan da campagna elettorale. Tuttavia, la dichiarazione di Darmanin ha suscitato reazioni immediate all’interno della maggioranza italiana, in particolare da parte di Matteo Salvini, leader della Lega, che ha dichiarato: “Gli italiani si meritano fatti concreti dalla Francia e dall’Europa.”

Il piano dell’UE per Lampedusa include un punto sull’accoglienza, ma questo rimane legato alla volontarietà dei singoli Paesi membri, con l’Austria che si unisce alla Francia nel rifiutare l’invito all’accoglienza.
Il nodo cruciale del dibattito è sempre lo stesso: i Paesi del Nord europeo accusano l’Italia di non rispettare le regole sui movimenti secondari dei migranti, mentre l’Italia insiste sul fatto che non può essere l’unico Paese a gestire gli arrivi dei migranti.

In questo contesto, il blocco delle partenze rappresenta la soluzione politicamente più accettabile. Germania e Francia si sono dichiarate disposte a collaborare per intensificare i controlli aerei e navali delle frontiere esterne dell’UE. Tuttavia, l’UE ha sottolineato che la decisione finale spetta agli Stati membri.

Intanto la situazione sull’isola rimane esplosiva. Qualcuno prova a chiedere informazioni, qualcun altro invece si arrampica fino a scavalcare la recinzione e darsi alla fuga. Restare lì, stipati nella tensostruttura di Porto Empedocle, in attesa di poter partire chissà quando verso il Nord Italia è un’opzione che in molti non vogliono neanche prendere in considerazione. Il centro è stracolmo e il caldo afoso di questi giorni non fa che esasperare gli animi e alimentare la tensione. Tanto che un poliziotto rimane ferito nel tentativo di impedire la fuga ad alcuni migranti. Gli autobus privati hanno deciso di non partire praticamente più dopo l’incidente mortale della scorsa settimana sull’A1 vicino Roma e costato la vita a due giovani autisti. L’unica soluzione, al momento, è dunque quella di utilizzare i mezzi di Polizia ed Esercito, in attesa che le navi tornino al molo per trasferire le centinaia di migranti. “In un’area di duemila metri quadri ci sono 1.200 persone – tuona il sindaco di Porto Empedocle, Calogero Martello -. Gente che cerca acqua e da mangiare e che cerca, spesso riuscendovi, di uscire. È una situazione che fa paura”. In serata è la prefettura di Agrigento a trovare altri quattro pullman di compagnie private da affiancare ai mezzi delle forze dell’ordine, contribuendo a svuotare il centro.

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8 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Gli sbarchi sono diventati un arma con cui ricattare gli stati europei e un arma per far cadere i governi dalle varie opposizioni ….tutto sulla pelle dei migranti che vengono deportati per finire in schiavitù….
    Secondo il mio modesto parere gli stati che avevano le colonie , e che ancora sfruttano le loro risorse petrolifere/minerarie e che ora bloccano le frontiere, dovrebbero contribuire alla crescita di quei paesi affinché l’emigrazione finisca .

  2. gli ingenui ancora vanno a votare convinti che l’alternanza di governo possa cambiare le cose. Col vostro voto avete garantito lo stipendio a vita a D’Alema, Prodi, Monti, Di Maio, Conte, Salvini e Meloni. Grazie per il vostro contributo al più grande stipendificio italiano.

      • ah no?
        Intendiamoci, il blocco navale non si può fare damblè o ci becchiamo le sanzioni onu
        Però ci si sta arrivando.
        Viceversa il tentativo di boicottaggio dei sinistri europei che filosofeggiano sull’accordo con la tunisia è andato MOOOLTO male, manco partiti e volevano fare gli splendidi
        Quindi
        Non votate sx alle europee e non ascoltate il rosso lorenzo

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