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Mestre, via Piave e dintorni: i timori dei residenti per spaccio, violenza e auto danneggiate

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Non accennano a diminuire le preoccupazioni dei cittadini che abitano nella zona di Via Piave, nei paraggi della stazione ferroviaria e più in là tra le strade che si snodano verso il parco Piraghetto e via Miranese. Residenti, esercenti, proprietari di negozi alimentari, bar, ristoranti, si sono trovati ancora alle prese con episodi vandalici che danneggiano le macchine fino a distruggerle, che assalgono le vetrine, scassinano le saracinesche. Atti perpetrati con insistente continuità, che si placano per qualche giorno, solo quando un massiccio intervento delle forze dell’ordine fa da deterrente e allontana i malintenzionati, che puntualmente ritornano a minare la tranquillità dei residenti.

Il sindaco Luigi Brugnaro, presente nell’ultima commissione di Municipalità in via Piave con il presidente Raffaele Pasqualetto, ha ascoltato le lamentele dei cittadini che davvero non ce la fanno più a subire una situazione tanto minacciosa e devastante. Ha promesso un maggior controllo della zona, un presidio delle forze dell’ordine e molte perplessità hanno determinato il dato più inquietante della questione. Testimonianze unanimi hanno riconosciuto nei vandali, ragazzi molto giovani, quattordici, quindici anni, già capaci di infrangere, oltre ai vetri delle automobili, gli specchietti retrovisori, le vetrine dei negozi, ogni segno di dignità e di civiltà.

Difficile capire da dove nasca quest’autodistruzione comportamentale, che purtroppo sembra assomigliare sempre più a una tendenza di difficile lettura, che non sfugge all’onda imitativa e che coinvolge giovanissimi in tante città e regioni del nostro Paese.
Il Sindaco ha cercato di rassicurare chi vive in Via Piave, ha promesso interventi in collaborazione con la Procura e Usl, considerando che, forse complice la ferrovia, quella è una zona di spaccio, come si è accertato nel corso degli anni.

Sono tanti gli aspetti, distinti, che dovranno essere presi in esame da chi sta investigando, perché via Piave, non è solo quanto stiamo riportando, è anche fucina d’iniziative culturali, come quella della scorsa estate nei giardinetti di via Piave a Mestre che ha offerto musica, animazione e stand gastronomici: un progetto pensato per creare momenti d’intrattenimento e di valorizzazione di incontri positivi con la cittadinanza, che hanno una valenza culturale e sociale.

Eventi finalizzati a rinsaldare il senso di comunità: un modo per riappropriarsi di uno spazio urbano che da anni è “conteso”: da una parte la comunità locale, fatta di residenti, negozi, bar e ristoranti; dall’altra gli spacciatori che mietono vittime e ora il fenomeno dei ragazzini vandali. Piace segnalare un’iniziativa nata lo scorso ottobre: Portineria di quartiere – Avamposto di Comunità”, progetto inaugurato in via Piave 65, iniziativa che si ispira a un progetto francese promosso dal Centro Servizi Volontariato (Cavv – Csv) di Venezia, insieme a un gruppo di associazioni della città e della provincia. Un posto accogliente, dove i cittadini possono trovare aiuto, sia per un tubo rotto, sia per la compilazione di documenti, sia per una compagnia nel fare la spesa, sia per ogni altro bisogno.

A dire che via Piave è anche questo, movimento di persone solidali e di progetti partecipativi per migliorarne la vivibilità.

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  1. Sembra che non ci sia soluzione a parte qualche intervento di facciata poi il tran tran quotidiano ritorna con il solito spaccio, questi “ venditori ambulanti ad honorem “ devono vivere tutti i giorni perciò passato il pericolo (forze dell’ordine in gran numero nell’arco di 3-4 ore poi il nulla) riprendono il business. Gli abitanti a parte qualche lamentela hanno sempre subito questo stato di cose prima con i cinesi ( più silenti, laboriosi e meno aggressivi) poi con questi. Il territorio ha bisogno di essere presidiato costantemente e non a spot una tantum.
    Mi ricordo che tempo fa si ipotizzava di organizzare il poliziotto di quartiere (Bobby) il quale si doveva prendere cura e presidiare il proprio quartiere, quartieri ad oggi abbandonati a se stessi.C ‘è mai stata la volontà da parte dei ns amministratori di istituire questa nuova figura?
    Saluti FG

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