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Mestre, il cadavere scoperto al Parco San Giuliano è di un 39enne

L'avvistamento del cadavere avvenuto verso le 10 di ieri mattina, giovedì 14 dicembre. Il decesso verosimilmente avvenuto poco prima.

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La scoperta è avvenuta giovedì mattina e il fatto ha scosso il tranquillo tran-tran del parco di San Giuliano. L’avvistamento è avvenuto verso le 10 del mattino: era il ritrovamento del corpo senza vita di un uomo di 39 anni. Il cadavere giaceva in una canaletta a poche centinaia di metri dal parco ed è stato segnalato dagli operatori di un’officina situata nelle vicinanze.

Il corpo dell’uomo scoperto al Parco San Giuliano, poi identificato come appartenente ad un cittadino polacco, è stato individuato nell’acqua che si affaccia su Forte Marghera, non lontano dall’accesso a Parco Porta Rossa. Avvisate, sono immediatamente arrivate le forze dell’ordine, ma per il poveretto non c’era già più nulla da fare.

I primi riscontri dalle indagini non hanno fatto emergere indizi che possano far pensare a un atto in cui sono coinvolti soggetti terzi. Dunque, al momento, il magistrato di turno non ritiene che ci siano elementi per ipotizzare un coinvolgimento di altre persone. Le circostanze sembrano indicare che l’uomo potrebbe essere scivolato accidentalmente in acqua, perdendo la vita poco prima del ritrovamento.

Il corpo galleggiava sull’acqua, fatto che suggerisce che il decesso possa essere avvenuto solo poche ore prima. Anche il Suem, intervenuto insieme alle forze dell’ordine con il medico legale, ha constato la morte verosimilmente avvenuta non molto prima dell’intervento.

Sulla vita del defunto sarebbero emersi dettagli che raccontano di una vita caratterizzata da dipendenza da alcol e sostanze stupefacenti. Si ipotizza anche che potesse essere uno dei numerosi senzatetto che popolano le strade di Mestre. Non è la prima volta che la zona tra Forte Marghera e Parco di San Giuliano viene associata a coloro che cercano rifugio notturno per consumare sostanze o alcol.

Il decesso dell’uomo morto nella canaletta del Parco di San Giuliano si aggiunge a una serie di tragiche scoperte nella zona di Mestre, con due casi precedenti, uno a inizio dicembre e l’altro il 5 dicembre. Entrambi i casi coinvolgevano individui senza fissa dimora, sospettati di essere stati vittime dell’abuso di alcol e droghe, e deceduti a causa di incidenti o malori come conseguenze del ‘vivere per strada’.

Il Comune di Venezia ha attivato anche quest’anno il “Piano freddo” a partire dal 1. dicembre, offrendo 35 posti letto nel dormitorio di S. Maria dei Battuti, due squadre notturne di operatori di strada e 17 operatori dedicati all’assistenza di persone in difficoltà. Si tratta di un impegno notevole e molto apprezzato, ma non sufficiente per il numero delle presenze di persone che vive ai margini di una società, come la nostra, concentrata solo sul consumismo. E la frequenza di episodi come questi lo dimostra.

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