Una mazzetta per ottenere il posto barca a Venezia. Poi le indagini della difesa hanno convinto il pm Luca Cameli che non esisteva nessuna costrizione. Alberto A., funzionario del Magistrato alle Acque, ha patteggiato una pena di un anno e 9 mesi di reclusione (ovviamente sospesa) per il reato di induzione indebita.
L’imputato e il suo avvocato erano convinti di poter dimostrare che la 40ina di persone che tra il 2004 e il 2011 avevano pagato al funzionario 500 euro o giù di lì, non lo avevano fatto per accelerare le pratiche. Alberto A., a chi non avesse un professionista a cui presentare tutte le carte, si proponeva come consulente, appoggiandosi ad un geometra di Jesolo. Alla fine, veniva pagato con una quota in nero che teneva per se’. Un comportamento che di certo non si può accettare da un funzionario pubblico anche se lui spiega che da un lato non gli spettava dare il via libera alle pratiche, dall’altro nessun nulla osta era stato opposto a chi invece si presentava con un proprio professionista.
Redazione
05/03/2015
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