Maurizio Mescalchin, 53 anni, di Galta di Vigonovo (Venezia) è salito agli onori delle cronache improvvisamente oggi, ma la sua battaglia che si poggia sugli ideali, lui la combatte sin dal 2008.
Era infatti quello l’anno in cui ha deciso di non versare più nemmeno un centesimo allo Stato italiano.
Maurizio Mescalchin le tasse non le paga allo Stato perché, dice, di non riconoscerlo in quanto veneto. E come gesto rafforzativo di questo principio ha piantato un cartello nel suo territorio con su scritto ‘territorio dello Stato Veneto. E’ vietato l’accesso ai non autorizzati’.
Finora non l’hanno intimorito le cartelle esattoriali arrivate da Agenzia delle Entrate, Inail, Inps, Equitalia, nè l’intervento della guardia di Finanza, e nemmeno il pignoramento del suo furgoncino.
Maurizio Mescalchin, come riferisce la ‘Nuova Venezia’, dice di vantare dalla ‘società Italia’, un credito di 529 milioni di euro. «Ho visto troppe persone, troppi imprenditori morire per colpa dello Stato. Io prima di morire voglio i miei soldi».
Ligio col fisco fino al 2007, Mescalchin ha deciso che dall’ anno successivo non avrebbe più fatto la dichiarazione dei redditi. E così ha fatto, incurante delle cartelle esattoriali che continuano ad arrivare dai vari enti.
Paolo Pradolin
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