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Mario Draghi: “Bisogna essere fermi con Putin, ma l’Italia ha bisogno del gas”

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Bisogna essere fermi con la Russia evitando però che le sanzioni diventino un boomerang, con l’Italia che è indubbiamente tra i Paesi più esposti. Il premier Mario Draghi lo spiega chiaramente in conferenza stampa rispondendo alle domande sulla crisi ucraina e assicurando che Roma “è pienamente allineata” alla posizione degli alleati. Questo però non significa non far presente il proprio punto di vista: le sanzioni europee “devono essere concentrate su settori ristretti, senza comprendere l’energia”, perché vanno a “impattare di più sul Paese che importa più gas. E l’Italia ha solo il gas, non ha il nucleare e il carbone ed è più esposta”.

In attesa di partire per Mosca dove, ha assicurato Draghi, è stato lo stesso Putin ad invitarlo, l’Italia affina dunque la sua strategia. Su più piani. A partire dalle trattative in corso a Bruxelles, dove un Paese che importa il 40% del suo fabbisogno di gas dalla Russia ha chiaramente preoccupazioni importanti. “Si sta studiando il pacchetto di sanzioni all’interno dell’Ue, con la Commissione”, ha detto Draghi, sottolineando che “i punti di vista dell’Italia sono tenuti pienamente in conto”.

Roma del resto non è l’unica a temere misure che tocchino il settore energetico: se è vero che la Germania ha altre fonti di approvvigionamento, è vero anche che ha una dipendenza ancor più forte da Mosca. Per questo, a quanto si apprende, si sta lavorando principalmente a sanzioni finanziarie e a misure che vadano a toccare i trasferimenti tecnologici legati al campo dell’energia. Ma Draghi, dopo i tentativi del presidente francese Emmanuel Macron e del cancelliere tedesco Olaf Scholz, punta anche a trovare un compromesso a Mosca. Dove il premier – forte del tradizionale ruolo dell’Italia di pontiere tra Russia e Occidente – va con “un’ambizione” precisa: favorire un incontro tra il presidente russo e quello ucraino, “portare tutti allo stesso tavolo”.

“Dobbiamo fare tutto il possibile perché ciò avvenga”, ha spiegato. A Putin Draghi intende poi recapitare anche un altro messaggio: la parola che il presidente del Consiglio ripete di più è “unità”. Il premier a Mosca porterà la fermezza dettata dall’unità di posizioni in seno alla Nato, “che è senza sfumature”, e all’interno dell’Ue. Draghi lo ripete più volte. E anche quando sottolinea che “Putin ha accennato alla possibilità di continuare a garantire le fornitura di gas all’Italia e di aumentarla se necessario”, aggiunge subito: “Questo va considerato anche alla luce degli impegni e delle relazioni con gli alleati e degli effetti delle sanzioni”. L’Occidente insomma intende continuare a muoversi compatto, assicurerà il premier al Cremlino, nonostante i tentativi di Putin di dividerlo.

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