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Marina Bonacina e Fulvio Veneri una coppia nella vita e nell'arte

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A.B. Cara Marina, Medico e Poetessa, puoi raccontarci di te?

Partendo proprio dalle origini: nasco a Milano 64 anni fa. Tutti aspettavano un maschio e mi avrebbero chiamato Lucio, invece è nata Marina. Asilo ed Elementari alla scuola tedesca, poi la famiglia si trasferisce a Udine e quindi Medie e Liceo Classico (il mitico Liceo Stellini) a Udine.
Credo di aver deciso da sempre di voler fare medicina, forse anche affascinata dallo zio pediatra. Quindi frequento a Padova e mi laureo, in pre-appello della sessione estiva del VI anno. In fretta perché mi aspettava una borsa di studio per frequentare per 4 mesi la banca degli Occhi all’Università  di Iowa City in Iowa-USA.
Esperienza fantastica che mi ha maturato come persona e mi ha insegnato a destreggiarmi con l’inglese che avevo praticato poco e solamente sui libri. Al mio ritorno dagli States vengo assunta nella divisione oculistica dell’Ospedale di Dolo dove ho trovato nel Prof Lanzieri un vero maestro di vita e di professione.
A Dolo ho subito messo in pratica le tecniche apprese di crioconservazione dei tessuti corneali apprese alla banca degli Occhi di Iowa City ed ho dato inizio alla prima Banca degli Occhi italiana. Insieme a mio marito, siamo andati in Kenia ed abbiamo lavorato come volontari alla Missione della Consolata di Wamba. Il resto è storia recente o quasi: sono andata in pensione nel 1994. Nel 1999 mi sono laureata in Giurisprudenza e a tutt’oggi mi sto dedicando ai tanti interessi che mi riempiono le giornate. Amo scrivere fin dai tempi del Liceo; dopo il periodo ospedaliero e la famiglia, che mi avevano assorbito completamente, ho ripreso e, da circa 15 anni scrivo sia in prosa che in poesia.

A.B. Che lato prevale nella tua vita, l'artistico o il pragmatico?

Non è facile rispondere in modo credibile, perché io stessa mi meraviglio di come in me non prevalga in modo assoluto un aspetto o l’altro, ma passo dal lato artistico al pragmatismo più spinto. Sono molto sensibile e romantica e facilmente mi commuovo, vorrei aver il tempo per essere anche contemplativa, ma sono anche grintosa, molto determinata ed intraprendente e non mi fermo davanti agli ostacoli. Viene spesso fuori quel lato del mio carattere che a volte mi fa apparire dura, intransigente e molto rigorosa.

A.B. Con tuo marito siete una coppia consolidata nella vita amorosa e in quella artistica, raccontaci di lui?

Ho conosciuto Fulvio nel 1971, appena rientrata dagli Stati Uniti; lavorava anche lui in ospedale come ortopedico. Fulvio veniva dal Cilento, si era laureato a Napoli ed aveva fatto il servizio militare come ufficiale medico a Treviso. Poi era stato chiamato in ortopedia a Dolo dove allora c’era carenza di personale sanitario. A quei tempi non c’era la mensa in ospedale ed i medici si ritrovavano per pranzo all’Albergo 2 Mori, in via Garibaldi a Dolo; è qui che ci siamo incontrati. Poi tutto è proseguito tranquillamente bene e , dopo 1 anno ci siamo sposati.
Sono arrivati Lucia, psicologa del lavoro, che da 10 mesi ci ha reso nonni di Mattia e, Federico, avvocato, che non si è ancora deciso a fare il grande passo.
Da 38 anni quindi siamo sposati e possiamo veramente definirci una coppia consolidata; siamo molto diversi di carattere: io tosta, determinata e decisa, che non ha paura di niente e di nessuno. Fulvio abbastanza schivo e riservato, molto paziente e buono. Io sono un vulcano in eruzione continua. Dicono che di notte le penso e di giorno le faccio. Forse è vero. Fatto sta che ho coinvolto Fulvio in varie iniziative anche un po’ matte, tipo partecipazioni a trasmissioni televisive e spettacoli di vario genere.
Lui è un buon tenore e canta nel Coro Lirico del Teatro Verdi di Padova e nella Schola Cantorum del Duomo di Dolo; a me piace accompagnarlo ai vari concerti e sono molto orgogliosa. Tra noi c’è assoluta complicità  ed il piacere di fare qualunque cosa insieme. Fulvio poi appassionato com’è della musica, ha composto la musica per alcune mie poesie e le interpreta quando faccio le presentazioni delle mie opere. Possiamo dire senz’altro: un lavoro a 4 mani.

A.B. Riesci mai a star ferma?

Mi riesce un po’ difficile in effetti; ho sempre mille cose da fare e, sarà  perché per tanti anni ho fatto poco la casalinga, poiché ero più in ospedale che a casa, adesso mi piace dedicarmi alla mia casa. Sto volentieri in cucina, dove assieme a Fulvio preparo buoni pranzetti, mi faccio la conserva di pomodoro e le marmellate quando è la stagione. Insomma faccio veramente tutto quello che mi appassiona, oltre a svolgere ancora la libera professione come oculista e come consulente del tribunale. Per questo sono sempre impegnata e, se per caso mi trovo in ozio, mi invento al momento qualche cosa.
Non voglio dimenticare che, da oltre 10 anni, sono il presidente di un’Associazione culturale di pittori e poeti della Riviera del Brenta che si chiama Dolo Scrive e Dipinge e, con questo gruppo, organizziamo mostre di pittura e poesia e spettacoli culturali.

A.B. Progetti per il futuro?

Sto lavorando ad un nuovo libro. Poi naturalmente vorrei continuare con tutte le attività  che sto portando avanti in questo momento, ma vorrei anche poter fare un po’ più la nonna di Mattia. Lui abita a Roma, che però non è una città  lontanissima da Dolo. Spero che appena sarà  un po’ cresciuto, i genitori lo lascino trascorrere qualche periodo, anche lungo, insieme ai nonni, qui a Dolo.
Già  adesso sono assolutamente felice della mia vita, così come è stata fino ad oggi e sinceramente spero che prosegue su questo binario, ma solo quando Fulvio ed io avremo la possibilità  di goderci Mattia ed anche gli altri nipotini che verranno potremo dirci veramente appagati.

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2 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Chiedo scusa, non ho parlato con lei, ieri, ma con la signora Giovanna Coppola Strata. Banale malinteso.
    Nulla toglie, però, alle opinioni da me espresse su di lei.
    GRANDE DAVVERO!

    Giovanna Menin

  2. Carissima Marina,
    che dire di tante fantastiche notizie?
    Mi sento onorata di averti conosciuta stamane da Loretta. Sei una donna sorprendentemente prestigiosa in tutti i sensi.
    Quanto prima verrò da te con i miei lavoretti incorniciati, devo prima aspettare che mia figlia, Marian, mi dia una mano.
    Marian abita a Viareggio, ma viene spesso a trovarmi, e poi chissà che ci si veda.
    Grazie per il tuo invito.
    Giovanna

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