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Manovra in arrivo: aiuti ai redditi medio-bassi. Proroghe per quota 103 e Ape sociale

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Il contesto non è semplice perché caratterizzato da risorse limitate e da poche novità. In questo quadro Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti si stanno preparando a presentare la seconda manovra del governo di centrodestra al tavolo del Consiglio dei ministri. Questa manovra, per il momento, rinvierebbe i progetti di riforma a tempi migliori, tralasciando anche l’attuazione della nuova Irpef. Tuttavia, tutta l’attenzione è tesa a favorire soprattutto i redditi medio-bassi, similmente a quanto avverrà con il taglio del cuneo fiscale.

In un periodo complesso come quello attuale, il messaggio che la Premier intende trasmettere all’opinione pubblica è quello della serietà, della prudenza e della responsabilità. Lo farà attraverso una conferenza stampa già programmata, che avrà luogo poco dopo l’inizio del Consiglio dei ministri. Le aspettative per l’approvazione sono veloci, anche se è difficile raggiungere il record di 9 minuti, fatto memorabile nell’epoca tremontiana. Tuttavia, il calendario serrato e le risorse limitate richiedono un’azione senza molti contraddittori. Nel frattempo, la Premier è anche impegnata in azioni diplomatiche per promuovere la de-escalation in Israele. A tal scopo, si incontrerà con il re di Giordania Abdullah II, previsto per le 11:30 presso Palazzo Chigi.

Il Ministro dell’Economia si recherà invece a Lussemburgo per difendere le scelte italiane in materia di politica economica e promuovere la necessità di un nuovo Patto pro-crescita. Tuttavia, potrebbe anche essere necessario giustificare nuovamente il ritardo di Roma nella ratifica del Mes. Gli accordi di massima con gli alleati sono stati raggiunti, e si sta lavorando per definire almeno i punti principali e le linee guida che verranno inviate a Bruxelles tramite il Draft Budgetary Plan, che costituirà la base della manovra. Tuttavia, è noto che, come accade ogni anno, saranno necessari ulteriori sforzi per elaborare il testo definitivo della legge di Bilancio da presentare alle Camere.

In Senato, dove inizierà l’iter parlamentare, non ci si aspetta di vedere il disegno di legge prima del 26-27 ottobre. Alcuni, però, scommettono che potrebbe arrivare dopo il ponte di Ognissanti.

I punti chiave della manovra sono ben noti: il taglio del cuneo fiscale e la fusione delle prime due aliquote Irpef (coperte da un surplus di quasi 16 miliardi) costituiscono il fulcro della manovra. Questa prevede anche finanziamenti per il rinnovo dei contratti del personale della pubblica amministrazione (5 miliardi in totale, con particolare attenzione al settore sanitario e alla sicurezza), nonché per il Servizio Sanitario Nazionale (3 miliardi supplementari). L’obiettivo principale è ridurre le lunghe liste d’attesa, coinvolgendo le strutture private accreditate e offrendo incentivi ai medici e agli infermieri attraverso la detassazione degli straordinari.

Non si prevedono rivoluzioni nel capitolo previdenza, che vedrà probabilmente la proroga della quota 103 e dell’Ape sociale. Se le richieste di Forza Italia saranno soddisfatte, potrebbe esserci anche un piccolo aumento per le pensioni minime. Altre misure seguiranno in un secondo momento attraverso un disegno di legge collegato.
Altre risorse potrebbero essere destinate alle famiglie, in particolare per sostenere le madri lavoratrici e fornire aiuti più sostanziosi a coloro che hanno tre figli. Questo settore potrà contare anche sui fondi precedentemente non utilizzati per l’assegno unico.

Per quanto riguarda il sostegno ai redditi, è possibile che venga prorogata la detassazione dei premi di produttività e dei fringe benefit fino a 3.000 euro per chi ha figli. Inoltre, potrebbe essere presa in considerazione una revisione del decalage delle detrazioni al 19%, coinvolgendo i redditi più alti.

Parte delle risorse per finanziare queste iniziative dovrebbe derivare da una revisione della spesa pubblica, che potrebbe portare almeno 2 miliardi di euro nell’anno successivo. La revisione spetta ai singoli ministeri, ma Giancarlo Giorgetti ha già chiarito che il Ministero dell’Economia sarà pronto a utilizzare le forbici per effettuare tagli lineari del 5% nel caso in cui alcuni ministeri non rispettino gli obiettivi di risparmio. Inoltre, una parte significativa delle entrate proviene dalla global minimum tax, anche se è possibile che vengano prese in considerazione ulteriori misure, come la revisione delle imposte sui giochi online e l’anticipo della gara del Lotto.

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