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Le maestre che hanno messo “Cucù” al posto di “Gesù” si scusano

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Le maestre che hanno messo “Cucù” al posto di “Gesù” si scusano. Nel cuore del Padovano, a Agna, gli insegnanti della scuola primaria hanno deciso di fare marcia indietro dopo la controversa sostituzione del nome di Gesù in una canzoncina di Natale e la sostituzione di ogni altro riferimento alla Natività per non “urtare” gli appartenenti alle altre religioni. Il gesto, che ha scatenato molte polemiche, ha portato il ministro all’Istruzione e al Merito, Giuseppe Valditara, a intervenire definendo la questione come un “grave errore” e sottolineando la necessità di rispetto verso la religione come valore costituzionale.

Le maestre della scuola elementare De Amicis hanno emesso un comunicato ufficiale in cui riconoscono l’errore e chiedono scusa alla comunità: “Non era assolutamente nostra intenzione mancare di rispetto ai bambini e alla comunità intera. Tutto ciò che viene fatto nella scuola è sempre stato fatto a favore della crescita, per una formazione umana, culturale e civile dei bambini.”

Le insegnanti sottolineano il loro dispiacere per l’accaduto e manifestano la consapevolezza che l’inclusione si realizza preservando i riferimenti religiosi e culturali fondamentali che caratterizzano la storia e la cultura del paese. Hanno precisato di aver valorizzato il significato della Natività attraverso altri testi e la realizzazione dei presepi, mantenendo l’intento di trasmettere messaggi di dono, incontro, rispetto, uguaglianza e accoglienza.

La dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Correzzola, Caterina Rigato, si è distanziata dalle scelte effettuate, sottolineando l’impegno della scuola nell’educare all’accoglienza, all’inclusione e al rispetto dei diritti di ogni persona.

Anche l’amministrazione comunale ha preso posizione attraverso il vice sindaco Erika Rampazzo, evidenziando il dispiacere per l’accaduto. Rampazzo ha sottolineato che, nonostante la presenza di alunni di diverse nazionalità e credi religiosi, le tradizioni natalizie non hanno mai creato problemi e ha esortato a non cancellare le tradizioni in occasione delle festività.

Anche il mondo politico, rappresentato dal coordinatore veneto di Fratelli d’Italia, Luca Leardini, ha attaccato l’amministrazione di Agna. Leardini ha ricordato le promesse di difesa delle identità e delle tradizioni fatte prima delle elezioni dalla coalizione Fratelli d’Italia, esprimendo disappunto per quanto accaduto.

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  1. Personalmente le loro scuse interessano sottozero. Visto che per loro il discorso religioso non esiste (e al riguardo sono liberissime su questo non si discute) altrimenti non avrebbero mai considerato una cosa del genere, VOGLIO che a parte i giorni di festa indicati sul calendario (25, 26, ecc) siano presenti sul posto di lavoro ad orario pieno, che senso ha chiudere le scuole per giorni ulteriori rispetto a quelli evidenziati nel calendario? Ovviamente anche in altre occasioni analoghe, Pasqua e simili Dimostrino fino in fondo la loro superiorità culturale

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