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Maestra no vax, no mask, no green pass contagia bambini: classe a casa

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Il comportamento dissennato di una maestra infettata dal Covid, provoca un focolaio nella sua classe: 7 alunni su 24 risultano positivi. È accaduto e può accadere che qualche bambino risulti contagiato in ogni scuola e in ogni città ma quando a provocare crisi e preoccupazione è il comportamento irresponsabile di un insegnante, si apre un conflitto duro e insanabile.
È questo il caso della maestra che insegna (insegnava) in una scuola elementare del coneglianese, che dichiarandosi no mascherine, no vaccino, no green pass, si è presentata tutti i giorni in classe e qualche volta fuori della scuola manifestando insieme ai no vax, gli ormai celebri e ostentati dissensi.

I genitori hanno subito con i loro figli il comportamento deontologicamente scorretto della maestra che ha dimenticato o peggio, ignorato, che la scuola dovrebbe essere quel luogo rassicurante cui le famiglie affidano quel che han di più prezioso al mondo: i loro bambini. La scuola, che dovrebbe tutelare la salute dei suoi alunni, curando la prevenzione, assicurandosi che indossino le mascherine, che si lavino accuratamente le mani, che i posti siano adeguatamente distanziati, che le aule vengano areate spesso: in questo caso diventa un altro posto che non può definirsi scuola. E se si pensa che questa violenza viene perpetrata sui bambini, costretti ad adeguarsi ai principi e alle scelte della loro maestra, se si considera che i bambini contagiati hanno fratelli e sorelle, amici, compagni di sport, nonni, oltre ai genitori che potrebbero di conseguenza venire a loro volta infettati, l’aria si fa irrespirabile.

Questa volta il virus si chiama incoscienza e ora l’insegnante in isolamento dovrà rispondere agli accertamenti e ai controlli che l’Usl di Treviso sta svolgendo, per capire e per ridurre gli effetti del danno.
Fino a quando è stato possibile per l’insegnante entrare in classe dopo il tampone rapido negativo, le cose son procedute giorno dopo giorno, segnate anche da numerose assenze che hanno creato non pochi disagi fra i colleghi che la dovevano sostituire.
Ora che l’obbligo vaccinale per gli insegnanti è alle porte e con esso il green pass rafforzato, queste situazioni fortunatamente non dovrebbero più ripetersi. Nel caso in questione, però, l’insegnante, una volta negativizzata, potrà tornare in classe con tanto di green pass rafforzato per avvenuto superamento della malattia.

Il contagio dei bambini però, non è una questione da poco e i genitori stanno vivendo con apprensione una situazione di grande disagio, anche a fronte del comportamento della maestra, che si è fatta veder spesso fuori dai cancelli all’inizio delle lezioni, creando nei bambini turbamento, stupore e confusione. La sua presenza come monito, come testimonianza fuori della scuola, senza essere vaccinata, senza certificazione verde, mentre avrebbe dovuto stare a casa in isolamento.
Sibillina, la prudente dichiarazione della direzione: “ L’insegnante è a casa dal lavoro per motivi propri”. Ora verrebbe facile il solito discorso sull’importanza dell’educare, di essere un buon esempio per i propri alunni, lo sottolineiamo appena, qualora servisse a far capire che a nessuno è dato di ignorare la fragilità altrui e quando questo avviene da parte di una docente, nei confronti dei suoi alunni, non resta che il richiamo alla responsabilità di aver violato un codice etico, comportamento che da solo sconsiglia il mestiere di insegnare.

E sempre sfiorando le convinzioni di chi sosterrà che ognuno è libero di pensarla come crede, di vaccinarsi o non vaccinarsi, di andare nelle piazze a manifestare contro la dittatura sanitaria, di girare per la città, i mezzi pubblici senza mascherina, in nome del diritto di sentirsi e farsi ‘libero’, non resta che ricordare che alcuni luoghi meritano la sacralità del rispetto e della tutela: fra questi, c’è la Scuola. E chi li viola, provocando contagi e dolore, è indifendibile.

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  1. completamente d’accordo! Non è solo incosciente e inidonea all’insegnamento ma anche con le aggravanti, visto la presenza fuori scuola. Questa gente attenta alla vita altrui potenzialmente come un serial killer e come tale va trattata, anche dalla legge.
    Paolo – Portogruaro

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