E’ partito mercoledì il cantiere dello Spazio M9 con la posa della prima pietra. Lì, a due passi da Piazza Ferretto, sorgerà il museo del Novecento della Fondazione di Venezia.
L’apertura per il pubblico è prevista nel 2017, con i lavori che si concluderanno il 12 dicembre 2016. 900 giorni per la costruzione dell’edificio e i rimanenti per l’allestimento della mostra.
E così mercoledì mattina Plinio Danieli e Gianpaolo Fortunati, amministratore delegato e presidente della Polymnia Venezia, hanno dato a Franco Pavan, responsabile della commessa per Maltauro Spa, impresa che si è aggiudicata l’appalto per i lavori, le chiavi del cantiere.
L’appalto per i lavori è di 30 milioni, mentre l’investimento da parte della Fondazione di Venezia arriva quasi ai 100 milioni.
Intanto c’è già chi vorrebbe che l’M9 vivesse anche prima della fine dei lavori, come Angela Vettese, assessore alla Cultura del Comune.
«Questo progetto parte con ritardo e l’attesa è ancora lunga. Io suggerisco di far vivere lo spazio M9 già prima della realizzazione dello spazio fisico con eventi, mostre, collaborazioni in terraferma – ha dichiarato – Molto probabilmente io tra tre anni non ci sarò ma una presenza di M9 nelle istituzioni del territorio può preservare la cultura in terraferma che sta correndo il rischio di essere seriamente ridotta».
Una cultura che rischia a Mestre, di sprofondare sempre di più, anche di fronte ai dati. L’assessorato rischia di avere solo 2 milioni e mezzo, contro i quasi 4 del 2013. «L’impegno minimo con cui si può andare avanti in terraferma tra Toniolo, Candiani e biblioteca Vez è di 3 milioni e 108 mila euro», conclude Vettese.
Redazione
[13/06/2014]
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