IL PRIMO GIORNALE ONLINE DI VENEZIA | ANNO XVIII

venerdì 26 Aprile 2024
15.1 C
Venezia

data pubblicazione:

ultimo aggiornamento:

LEGGI ANCHE:

HOME PAGENOTIZIE VENEZIA E MESTRELino Toffolo è morto. Venezia (ma non solo) a lutto
Questa notizia si trova quiNOTIZIE VENEZIA E MESTRELino Toffolo è morto. Venezia (ma non solo) a lutto

Lino Toffolo è morto. Venezia (ma non solo) a lutto

pubblicità

Lino Toffolo è morto. Venezia (ma non solo) a lutto

E’ morto Lino Toffolo, attore, cantautore e cabarettista veneziano, di Murano.
Lino Toffolo era nato a Murano 82 anni fa ed è stato protagonista di numerosi film e trasmissioni televisive. Aveva fatto il suo esordio agli inizi degli anni ’60 a Milano, al ‘Derby’, accanto a personaggi come Enzo Jannacci. Particolarmente conosciuta la sua caratterizzazione del veneziano ubriaco. Nel cinema ha partecipato a diversi film con noti registi, tra cui Monicelli, ed era stato autore di sigle televisive, come Johnny Bassotto.

Lino Toffolo è morto in seguito a un malore. Alcuni giorni era stato ricoverato in ospedale per delle fratture riportate in seguito pare a una caduta e poi aveva fatto ritorno a casa.

Attento ‘lettore’ della società e della cronaca, non solo locale, su un post del 9 maggio su Fb aveva preso di mira la ‘moda’ delle foto sui binari da parte dei giovani. “Ragazzi e ragazzini, scusatemi! Non è solo perché sono invidioso della vostra età! Ma sdraiarsi sui binari per farsi un selfie un attimo prima che passi il treno non è “coraggio”, ma “mona pura”, da 24 carati! Vi auguro che il vostro angelo custode non si stufi e sia sempre pronto a salvarvi! (L’ho fatto anch’io andare a letto stanco morto!) Ma neanche si può contare su di Lui all’infinito! Scusatemi ancora, e ricordatevi anche dei vostri genitori!”.

“Ciao #LinoToffolo, autentico interprete del sentimento veneziano. La Città ti abbraccia e ti ringrazia”. Così scrive in un tweet il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, appresa la notizia della morte dell’attore e cabarettista muranese.
“Dopo la scomparsa di Alvise Zorzi, Venezia saluta un altro grande Maestro della tradizione veneziana. Con Lino Toffolo se ne va un grande interprete del sentimento veneziano. Un artista che ha contribuito a far conoscere Venezia in Italia e nel mondo, attraverso l’ironia e l’innata simpatia dei suoi personaggi e che ha sdoganato il dialetto veneziano, con le sue battute, canzoni e interpretazioni” ha aggiunto Brugnaro.

Alla famiglia giungano le mie più sentite condoglianze, unite a quelle dell’Amministrazione comunale e della città tutta.

Caro Lino e Alvise, la vostra Venezia Vi abbraccia, Vi ringrazia e Vi ricorderà sempre con stima e affetto”.

A quella del sindaco Brugnaro si stanno unendo le partecipazioni di tutto il mondo politico e dello spettacolo.
Queste le parole di Roberto Ciambetti, che ha definito l’artista muranese: genio surreale capace di parlare a tutti.

“Per una strana coincidenza della vita, la cronaca ci ha portato nel volgere di pochi giorni la notizia della morte di Alvise Zorzi e oggi l’uscita di scena di Lino Toffolo: sbaglierebbe chi volesse vedere in loro due figure antitetiche, perché in verità essi sono facce di quel mondo variegato del Veneto, capace di conciliare e far convivere gli opposti in maniera armonica, l’inclito e il volgo. E non avrebbe potuto essere altrimenti per un musicista come Lino Toffolo, di una rara autoironia e modestia, artista che seppe mantenere fede alle sue origini e innovare la via veneta al cabaret in quegli anni Sessanta particolarmente fertili e ricchi di provocazioni e protagonisti che hanno lasciato un segno e memorabili ricordi.

Lino Toffolo fu parte di quella squadra di irriverenti innovatori, per molti aspetti travolgente e irridente ma mai irrispettosa ed ebbe lui il merito di saper parlare a tutti, cosa rarissima in un attore, senza distinzione di età, cultura e censo. Forse era l’unico che poteva intonare con la stessa facilità “Oh Nina vien so dabasso che te vojo ben” alla radio regionale veneta, cantare “Johnny Bassotto” per passare poi con disinvoltura a “Pierino e il lupo” di Prokovief o all’ “Histoire du soldat” di Stravinskij o dar voce a quel sesto grado superiore teatrale che è il Ruzzante e il suo pavano.

Comico, certo, cabarettista, attore cinematografico, forse genio del surreale nel portare in scena la figura dello stralunato e dar voce, come pochi, all’anima veneta. Cala il sipario e a me rimane l’amaro in bocca per non essere riuscito ad applaudirlo per l’ultima volta: i grandi attori lasciano una eredità fragile, impalpabile, e nel suo caso i ricordi di tanta allegria e tante risate che sono l’antidoto all’amarezza del quotidiano e di cui gli sarò sempre grato”.

Paolo Pradolin| 18/05/2016 | (Photo: S. Rizzetto) | [cod linove]

LEGGI TUTTO >>

RIPRODUZIONE VIETATA. SONO VIETATI ANCHE LA RIPRODUZIONE PARZIALE DI TITOLI, TESTI E FOTO ATTRAVERSO SISTEMI AUTOMATICI (CD AGGREGATORI) SU ALTRI SITI

Notizia interessante? Scrivi cosa ne pensi...

Scrivi qui la tua opinione
Il tuo nome o uno pseudonimo

notizie che hanno interessato i lettori

spot_img