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Lettera aperta al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Di Andreina Corso

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Da veneziana, mi viene in mente la frase che mia zia Gegia, nomade per vocazione e saggia come una monaca buddhista, pronunciava davanti alle ingiustizie. ”Amor porta amor, crudeltà distrugge”. Certo non era una giurista, aveva l’animo della viandante, sapeva appena leggere e scrivere, ma era dotta e intelligente quasi come il celebre Cesare Beccaria, che neppure lui era un giurista, ma un laureato in economia. Mi perdonerà l’accostamento improbabile dottor Carlo Nordio? Mi soffermo con lei, se troverà il tempo per ragionarci, sulla parola “crudeltà” e mi spiego.

Le affido un pensiero che Nietzsche, in una lettera (anche lui), scritta a un amico, parla “della freddezza spietata con cui coloro che vivono in disparte, vengono accantonati, liquidato”. Per interpretare il mondo, ci dice il filosofo tedesco, bisogna saper “ruminare”, perché l’unica forza che ci è rimasta per opporci al caos, è quella della cultura, della ragione.

Avverto nelle parole e nei silenzi degli aderenti alla linea del Governo, un disprezzo della compassione. Lo dice, lo dicono, il piglio giustizialista, l’indifferenza, la cecità nei confronti dei più deboli e sconfitti. Le persone che vivono nelle nostre incivili carceri, non esistono, nonostante i richiami della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che ha ammonito duramente il nostro Paese per le celle pollaio e per le condizioni e il degrado che vige indisturbati nelle patrie galere italiane.

Come si fa a riabilitarsi, a opporsi alla ‘Banalità del male’, concetto profondo che ha ispirato il libro di Hannah Arendt, quando si vive in una cella buia e angusta, non si vedono i parenti, non si lavora, si macerano pensieri e afflizioni che solo quest’anno hanno provocato, come denuncia l’Associazione Antigone, 74 suicidi. L’articolo 27 della Costituzione, non mi permetto di ricordarlo a Lei, per ovvie ragioni, ma insisto sulla sua mancata applicazione.

I promotori della tutela della famiglia tradizionale a tutto tondo, non si fanno scrupolo di lasciare uomini donne e bambini al freddo in mezzo al mare. Son lontani, non si vedono. Penoso quel voler verificare chi sono, se sono autorizzati, per la nostra “sicurezza”.

Ministro, abolirà la legge Bossi Fini? E permetterà che famiglie provate dalle difficoltà dei viaggi, stremate dagli stenti vengano divisi, (eventualmente?). Donne e bambini a terra e uomini invece in carcere sulle navi? Per quale reato? L’aver cercato salvezza? “Dio ga un brasso eongo”, diceva ancora la zia Gegia, e se è vero che Dio tutto vede, forse quegli ultimi della terra li aiuterà. Forse.

Intanto il suo Governo ha rinnovato il Patto Italia – Libia: complimenti per aver ignorato anche Medici Senza Frontiere che ha dichiarato “A cinque anni dall’accordo Italia-Libia, sono sempre più numerose le prove che dimostrano come le politiche di contenimento dei flussi migratori perpetuino violenza, respingimenti, sfruttamento e detenzione arbitraria e alimentino nel Mediterraneo il numero delle morti in mare e ci appelliamo a Lei, Presidente Mattarella affinché l’Italia torni a rispettare gli obblighi di protezione e assistenza delle persone. Presidente, chieda al Parlamento di cancellare gli accordi Italia-Libia. Intesa mai ratificata dallo stesso Parlamento, ma la cui attuazione ha creato un sistema di sfruttamento, estorsioni e abusi cui sono sottoposti migranti e rifugiati in Libia”.

Evidentemente il ‘ruminare’ di Nietzsche non ha interessato i membri di questo Governo, perché la pazienza del brucare, assaporare e assimilare la terra e i suoi umori, per capire e condividere, è stato ignorata. E sostituita con l’ostinazione di chi ha alzato la voce e poi un muro, e relegato i più deboli all’abbandono, all’indifferenza e all’invisibilità. In fondo sono solo detenuti colpevoli: carta straccia. Faccia qualcosa, per piacere, giudice Carlo Nordio, per arginare questa deriva, affinché questo impoverimento culturale e umano non ci invada rendendoci ancor più sordi e ciechi nei confronti dei nostri simili.

Andreina Corso

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16 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. C’è anche la mafia nigeriana che ormai si è insediata nel nostro paese , assieme a quella albanese etc ….tutti arrivati coi barconi ….Anni fa vi fu un processo con condanne ma il fenomeno è dilagante…….venne persino l’FBI a indagare ( e continuano tutt’oggi)seguire un flusso enorme di soldi ( che arrivano a nigeriani negli usa )ricavati dai reati di droga , prostituzione , traffico di esseri umani e traffico di organi strappati a uomini donne e bambini arrivati coi barconi o con le ong ….a cui basta sbarcarli disinteressandosi del poi …..intascando milioni ….
    Bisogna fermare questo traffico e aiutare i loro paesi a progredire ….

  2. Gentili Tutti/e, il mio imbarazzo nell’affrontare questo spinosissimo argomento è tanto, e non so davvero chi me lo faccia fare se non la mia coscienza che, in tutta sincerità, vede RAGIONI DA PARTE DI CIASCUNO, e perciò non riesce a prender partito. Abito in una zona in cui il senso di sperdimento per la presenza massiccia di persone con evidenza “straniere” sta diventando tanto, ma poi penso che sia un problema mio, forse dovuto all’età e perciò all’insicurezza, non so. Due doverose considerazioni: gli operai, sempre meno “bianchi”, che vedo affollare il bus in concomitanza con l’orario di chiusura delle fabbriche, e i ragazzini, di tutti i colori, che chiaccherano, come tutti gli adolescenti fanno, davvero in un buon italiano. FINE dei lati positivi. D’altro canto, inutile nasconderselo: giovani dall’aspetto sano e robuto, che perlustrano il territorio in evidente ricerca di clienti cui spacciare la loro “merce” (la DOMANDA è tanta), non favoriscono il nostro umano senso di solidarietà … Avranno cercato un altro modo di sbarcare il lunario, come quel piccolo e sempre più anziano “bangla” che da anni, ormai, campa offrendo le sue rose a qualche coppietta uscita fuori a cena, e che mi fa una pena, una pena …? Non lo so. Certamente, ecco, vorrei che davvero qualcuno mi spiegasse, questo sì, come campano i comandanti e gli equipaggi di quelle che leggo essere le Ong. Chiedo scusa se ho bisogno che mi tornino i conti. Personalmente, sono ancora ferma all’immaginario del Titanic e di quel bel film di Crialese, intitolato Nuovomondo, sulla storia della nostra immigrazione. Certo, l’America è un immenso Paese, mentre l’Italia è piccolina e politicamente confusa. Dico “politicamente” in senso ampio, poiché ciascuno di noi fa la sua politica: i cosiddetti “buonisti”, che però, forse, fan presto a parlare, e quelli “meno buoni” ma che, ne sono certa, se vedessero un uomo, un essere umano, chiedere sinceramente di essere sfamato, lo sfamerebbero. Il punto, però, anche se riguardante la comune umanità, non può non tener conto di tutti gli altri aspetti dell’umano come, ad esempio, il sacrosanto senso di territorialità e il rispetto di regole comuni, nonché la vera volontà di un’autentica integrazione di chi decide di emigrare: tutte questioni lasciate irrisolte magari in nome dell’emergenza, quando siamo evidentemente di fronte a qualcosa di epocale. Il diritto internazionale, mi si corregga se sbaglio, parla di obbligo al salvataggio in mare, quindi di naufraghi, ma non fa chiarezza sulla migrazione e le sue conseguenze. Le civiltà si son da sempre mescolate fra loro, però va di certo tenuto conto, e rispettata, e magari rassicurata, anche la percezione di sentirsi invasi. In tal senso, tempo che l’ironia serva a poco, come il buonismo purché sia, nonché l’irrealistica pretesa che il mondo, il nostro mondo, torni ad essere quello di 70 anni fa, specie se non ci si impegna in prima persona ad animare la vita e il tessuto sociale del nostro Paese. Son sempre i vuoti lasciati da noi stessi ad essere riempiti da altri, ci piaccia o meno. Per dire, ho un’amica insegnate elementare che nella sua classe ha ormai soltanto bambini stranieri i quali, immagino, saranno figli degli operai di cui sopra … Tornare a far figli noi è forse impossibile. Per quanto l’attuale governo s’impegni a far crescere la natalità, son davvero cambiate troppe cose, assieme a una mentalità, la nostra, sempre più garantista del proprio benessere, dei propri apericena … Ripeto: più che arrestare l’inarrestabile, dovrebbero essere mooolto chiare le regole cui, chi chiede di essere accolto, deve sottostare da subito e poche pippe. Mi pare francamente il minimo, mi pare logico e giusto nei confronti di tutti. Nessuno va a casa di altri se non è disposto ad adattarsi agli usi e costumi del posto e non dice con chiarezza come intende contribuire alla vita della comunità in cui chiede di potersi inserire.

    • Adriana ma che c… cavolo dici ??
      Io abito a Mestre e qui ci sono stati 1-2 accoltellamenti al giorno per molti giorni. Ogni giorno ci sono borseggiamenti e scippi, furti a strappo e rapine per strada, e quasi sempre se la prendono con persone anziane che non si possono difendere.
      E tu mi accusi di voler conservare una mentalità da apericena??
      Ma non vedi che le cronache dicono sempre che sono nordafricani.??
      Lo fanno perchè hanno capito che da noi la Giustizia è in ginocchio e ne approfittano.
      La tua è la tipica, ottusa, tecnica di chiudere gli occhi e negare l’evidenza ad ogni costo ammorbando con la retorica.
      Ma guando vorrai vedere quello che sta succedendo, bontà tua, sarà probabilmente troppo tardi
      E’ emergenza, ed è ora

      • Gentile Alfio,
        mi spiace che del mio forse troppo lungo tentativo d’analisi tu abbia forse notato soltanto la parola “apericena”: evidentemente quella che ti interessa di più … Ah, dimenticavo: con tutta probabilità siamo pure vicini di casa … Cin! Cin!

        • E’ vero, un’analisi lunga e logorroica, sia pur con qualche spunto interessante.
          E’ vero, quell’accusa di voler pensare agli aperitivi mentre sono in pericolo io, la mia famiglia, è un’offesa che salta agli occhi sfocando tutto il resto. E’ un’ulteriore violenza

  3. Potremmo trasferirci tutti in massa in Africa e lasciare l’Italia agli africani, visto che gli piace tanto. Il clima è meno umido, il territorio ha grandissime potenzialità, in caso di una catastrofe nucleare come probabile escalation della guerra in Ucraina sarà l’unica zona del pianeta a salvarsi. Per accontentare completamente la sig.ra Andreina possiamo anche aprire tutte le carceri e i manicomi prima di partire, come fanno adesso i paesi africani che imbarcano tutti i delinquenti e minorati mentali sui barconi per non doversene fare carico.
    Ci pensi, signor ministro.

  4. Lettera aperta (non si sa da chi) alla scritrice veneziana Andreina Corso.
    Esimia Andreina Corso, scrittrice venziana, letto la sua ho immediatamente buttato la libreria, tale era la dotta quantità di citazioni.
    Ho ricercato appassionatamente un suo pensiero originale, devo ammettere che non l’ho trovato, ma sicuramente è colpa mia, ho una sensibilità precoce alle educlcorazioni che,
    sollecitata da citazioni della costituzione e di frasi cattocomunucristibeifighe, mi ha impedito di carpire il profondissimo senso ecumenico del suo dotto edotto parlare.
    Devo bensì ringraziarla, la sua lettura mi ha messo di grande buonumore, ho passato il resto della giornata a fischettare
    “La mia vita di ogni giorno
    È preoccuparmi di ciò che ho intorno
    Sono sensibile e umano
    Probabilmente sono il più buono
    Ho dentro il cuore un affetto vero
    Per i bambini del mondo intero
    Ogni tragedia nazionale
    È il mio terreno naturale
    Perché dovunque c’è sofferenza
    Sento la voce della mia coscienza”
    Inoltre la sua pervicace e per nulla prolissa prosa mi ha convinto di spostare il suo libro nella pila dei tomi da leggere causa senso civico sopra addirittura a “la vita di Lenin (scritta da sè medesimo)”.
    Purtroppo è finito sotto “I miei primi 40 anni”, di tale MEana Di Ripa, devo ammettere di essere un pò lento a leggere.
    Civilmente ed ecumenicamente suo.
    G. Marx.

  5. Nietzsche, si è incazzato di brutto, a leggere questa lettera scritta in suo nome, lasciate stare i morti, se non sapete che cosa scrivere state zitti. Leopardi usava dire “Naufragar m è dolce in questo mare” dal monte Tabor, forse anche voi amate guardare e giudicare dal monte. Devono restare a casa loro, e vivere la loro vita nei loro paesi, ieri guardando Contro Corrente si vedeva benissimo che all’interno dei bus dove c’erano i giovanotti sbarcati, erano tutti robusti, in salute, e sorridenti, con le dita indicavano il segno V per vittoria, con telefonini di ultima generazione. Quanti di questi giovanotti Lei è disposta a farsi carico ? quanti ne porta a casa sua ? Un caloroso abbraccio e buona giornata a tutti.

    • Lei come chiamerebbe chi depreda il suo territorio e non apporta alcun valore aggiunto ad esso? Non mi dica che crede alla FAVOLETTA dei rifugiati politiici vero?
      Anche dei miei parenti sono migrati in America (oltre 70 anni fa) ma hanno dovuto fare un percorso di integrazione tale per cui alla fine i figli parlano a male pena la lingua italiana e i nipoti non la conoscono neppure. Hanno lavorato come solo Dio può sapere, spaccandosi la schiena e mandando i figli a scuola.
      Vogliamo parlare di quello che fanno queste cavallette a noi e al nostro territorio?
      Le piace tanto farsi fagocitare da culture diverse dalla sua che non accettano il suo modo di essere o il suo genere e che quando lei passa vicino a loro si scansano perchè è una donna? E questa è solo una briciola.
      Le piace tanto che prendano redditi di cittadinanza (che paga anche lei, se è percipiente) non dovuti, che portino in qua i loro arem (ora palesemente velati), che delinquano per le strade o altro? A me no!
      Questo è quello che ci hanno imposto ormai da decenni governi e distorti “benpensanti”. C’è chi ci è caduto con tutti e 2 piedi o per ideologia o per pietà (versa o falsa che sia) o chi ci guadagna (e le assicuro che sono molti).
      Ormai l’Europa ha cambiato completamente i connotati e la propria cultura grazie alle cavallette. E chi si permette di rilevarlo, viene fortemente criticato e boicottato.
      L’immigrazione selvaggia mi è stata imposta, ma ringraziando Dio, spero di poter avere ancora voce per protestare vivamente contro.

  6. Ribadisco che l’unico gesto veramente umanitario è in primis finirla di vendere armi a quei paesi da dove vengono queste persone poi fornirli di tutto quello che occorre per coltivare , trovare acqua , costruire ospedali etc .
    Basta con le traversate della morte !!! Basta con queste ong che speculano con guadagni miliardari concussione con gli scafisti sulla pelle di questa povera gente che poi finiscono nelle mani mafiose ridotti in schiavitù( questo va bene, è umano no ? ) nei campi , sulle strade come spacciatori ( e qui bisognerebbe aprire un discorso sul perché ci sia enorme domanda di droga)e le donne a prostituirsi per le strade a suon di botte ( anche questo è umano ? ) …..
    Tutto questo deve finire …questo è disumano ….

  7. Signora Andreina, penso che anca so’ zia (amia in dialetto venexian) xe giraria nea so tomba, davanti a sto’ squalor de orda barbarica, altro chè!
    Ma insomma, signora Andreina, dopo questo fiume di parolone, pensa davvero quello che dice? Pensa davvero di salvare deus ex machina milioni (dico milioni) di cavallette che ci stanno invadendo?
    Spero tanto che Nordio metta fine a questo scempio e che la smettiamo di sostituire la nostra cultura e le nostre radici con quelle di popolazioni lontane mille anni luce dalla nostra. Quindi sì: “Faccia qualcosa, per piacere, giudice Carlo Nordio, per arginare questa deriva, affinché questo impoverimento culturale e umano non ci invada rendendoci ancor più sordi e ciechi nei confronti dei nostri simili.” Ma aggiungerei: “per non soffocare la nostra civiltà occidentale, che questo è un vero e proprioo razzismo al contrario.

    • Se non sono sufficienti le leggi di diritto internazionale per i salvataggi ricordiamoci che ieri Papa Francesco, evidenziando la necessità che l’Europa faccia la sua parte nella solidarietà, ha ribadito che bisogna salvare gli esseri umani in mare.

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