Mercoledì il Senato inizia a votare gli emendamenti alla Legge di Stabilità. Le richieste non sono poche, si parla di seicento emendamenti dal Pd e altrettanti dal PdL. Il centrosinistra che punta a ritocchi importanti della Legge di Stabilità, mentre il centrodestra immagina una legge di bilancio per il 2014 quasi del tutto nuova, e di portata quasi doppia.
Molte le richieste di modifica per i ritocchi alle pensioni. In particolare si chiede il ripristino dell’indicizzazione per quelle sopra 1.500 euro. Molte vogliono il taglio del cuneo fiscale, che tutti comunque vorrebbero rafforzare, e diversi chiedono la riformulazione delle tasse sulla casa.
Le posizioni sono diverse anche sui numeri: il Pd è convinto che basti trovare un miliardo in più per far quadrare tutto (ma non si capisce come Letta ieri annunci il taglio della seconda rata dell’Imu che ‘costa’, da solo, 2 miliardi di euro), mentre il PdL propone maggiori entrate per 7-8 miliardi, in pratica un’altra Legge di Stabilità.
Tra le varie proposte per coprire la maggior spesa ritenuta necessaria, c’è anche la “rottamazione” dei ruoli di Equitalia. Una specie di mini-condono fiscale: si pagherebbero le tasse, ha spiegato ieri il relatore alla legge di bilancio del PdL, Antonio d’Alì, ma non le sanzioni.
Paolo Pradolin
[09/11/2013]
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e’ proprio cio’ di cui avremmo bisogno.
Le aziende non riescono ad incassare i loro crediti senza interessi e naturalmente senza sanzioni e magari di anni di arretrato. E che dire della moda ormai generalizzata dei concordati preventivi anche al 10% dell’importo iniziale? Eppure si tira avanti e naturalmente con grande fatica, considerando che per molti artigiani la propria attivita’ e’ come un figlio. Crudele , incredibile ed anche controproducente sarebbe la chiusura per sanzioni ed interessi pari all’importo iniziale. Speriamo che siano veramente manovre DEL FARE E NON DEL DISFARE !
forse sarebbe la prima vera boccata di ossigeno per una miriade di piccole medie imprese strozzate dal fisco.
noi volevamo e vogliamo pagare i debiti col fisco, e se non sono stati pagati alla scadenza era perché impossibilitati a causa di una crisi che tutti conosciamo.
come si può quindi pensare di poter pagare ad Equitalia quegli stessi debiti con mega sanzioni e interessi etc. in un momento economico sicuramente peggiore di quello che li ha generati? allora non più investimenti, non più crescita ma si chiude.
per un’Italia che cominci a crescere serve…ossigeno
grazie